Oggi il Parlamento affronta un’agenda fitta, mentre cresce l’attesa per la Legge di Bilancio, ancora in fase di definizione. La conferenza stampa della premier Meloni è stata rinviata ufficialmente per l’assenza del vicepremier Tajani al G7, ma il vero motivo potrebbe essere legato, come riporta l’Ansa, ai ritardi nei dettagli del testo. I punti chiave della Manovra restano le imposte differite attive, la tassazione delle criptovalute e il tetto agli stipendi pubblici.
In aula, si discute il decreto-legge 145/2024 per l’ingresso dei lavoratori stranieri e la protezione delle vittime di caporalato, il disegno di legge sulle missioni internazionali e la creazione di una Commissione sui rischi idrogeologici. In programma anche modifiche allo Statuto del Friuli-Venezia Giulia e una legge per la ricostruzione post-calamità.
Intanto, si registrano tensioni sui fondi per la sanità, con il ministro Calderoli che smentisce tagli e annuncia 2,3 miliardi in più. Il concordato biennale avanza lentamente e il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma sugli incentivi e un correttivo al Codice dei contratti per favorire le PMI.
Meloni rimanda la conferenza: tra rinvii e tattiche politiche
Dopo il Consiglio dei Ministri, ci si aspettava un confronto pubblico della premier Giorgia Meloni, ma l’evento è stato annullato. La motivazione ufficiale è l’assenza del vicepremier Tajani impegnato al G7. Tuttavia, circolano voci che suggeriscono un altro motivo: il ritardo della Legge di Bilancio. Fonti parlamentari confermano che i tecnici stanno ancora affinando gli ultimi dettagli prima dell’arrivo alla Camera, atteso entro mercoledì.
Tra i nodi ancora da sciogliere spicca la norma sulle Dta, le imposte differite attive, che dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa tre miliardi. Sotto esame anche la questione della tassazione delle criptovalute e il tetto ai compensi per i manager di enti finanziati dallo Stato. In tutto questo, Confedilizia lancia l’allarme sugli “annunciati tagli” a un sistema di incentivi fiscali che dura da oltre un quarto di secolo.
I lavori previsti oggi alla Camera: si proseguirà fino a tarda sera
Oggi, martedì 22 ottobre, il Parlamento è immerso in un fitto programma di discussioni che abbraccia diverse questioni complesse e rilevanti. Si parte con il decreto-legge 145/2024, che introduce misure urgenti per regolare l’ingresso dei lavoratori stranieri e fornire protezione alle vittime di caporalato, affrontando anche il tema della gestione dei flussi migratori.
Questo provvedimento ha una scadenza ben definita, con l’obbligo di passaggio al Senato entro il 10 dicembre. Tra le altre questioni in agenda, il disegno di legge 2049 sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali, che deve concludersi entro il 23 ottobre, e la proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sui rischi idrogeologici e sismici per monitorare l’efficacia delle norme di prevenzione e gli interventi dopo eventi calamitosi, soprattutto dopo le alluvioni più recenti in Emilia Romagna.
In programma anche la discussione di modifiche allo Statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia, l’abrogazione di vecchie normative del periodo prerepubblicano, una legge quadro per la ricostruzione post-calamità e una proposta per incentivare l’innovazione nelle start-up e nelle piccole imprese. Completa l’agenda l’esame delle mozioni sull’autonomia differenziata, con un focus sui livelli essenziali delle prestazioni.
Sanità e pressing sui fondi
Mentre i tecnici sono alle prese con la definizione della legge di bilancio, le polemiche sul finanziamento della sanità infiammano il dibattito. Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali, ha definito completamente false le affermazioni su presunti tagli. Per il Fondo sanitario nazionale è previsto un incremento di 2,3 miliardi. Nonostante le rassicurazioni, il payback sanitario continua a essere motivo di tensione tra produttori di dispositivi medici e governo.
Il futuro incerto del concordato biennale
Intanto, il concordato biennale avanza a rilento e l’avvicinarsi della scadenza del 31 ottobre accende nuove polemiche. Un sondaggio del Sole 24 Ore rivela che solo il 10% dei clienti dei consulenti fiscali ha deciso di aderire alla misura, che permette di sanare le pendenze con il fisco per gli anni 2018-2022. Dal Movimento 5 Stelle, il verdetto è netto: un flop totale.
Nuove regole e incentivi: la riforma del codice in arrivo
Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma del Codice degli incentivi, per semplificare le procedure e coordinare meglio le amministrazioni. Approvato anche un correttivo al Codice dei contratti per l’equo compenso e la revisione dei prezzi, favorendo la partecipazione delle piccole e medie imprese.