Il bullwhip effect, chiamato anche effetto frusta o effetto Forrester, indica un incremento della variabilità della domanda, allontanandosi dal mercato finale risalendo così la catena di distribuzione, chiamata supply chain.
L’economia di mercato attuale è infatti un sistema complesso, in cui le minime variazioni che vengono registrate in un punto della catena di fornitura, possono avere delle conseguenze su tutti gli operatori. Ovviamente al centro di questo sistema vi sono la domanda e l’offerta di mercato, che sono determinanti per il successo e l’insuccesso di un business.
Nei prossimi paragrafi andremo a illustrare in modo più preciso il significato del bullwhip effect, e quali sono le conseguenze che attua sul mercato.
Indice
Cos’è l’effetto Forrester e come limitarlo
Il significato di bullwhip effect è letteralmente effetto frusta. Con riferimento alla definizione di bullwhip effect, invece, riguarda l’andamento della curva della domanda lungo la catena di fornitura. Si chiama “frusta” proprio perché come questa, un piccolo movimento all’origine provoca un effetto più amplificato nell’altra estremità.
Questo effetto può essere rappresentato nel punto iniziale della frusta dai fornitori di materie prime, in cui il movimento viene causato generalmente dai consumatori, anche se talvolta può avere origine anche in un altro punto della catena.
Spesso si può riscontrare una problematica dell’effetto bullwhip nei confronti delle imprese di riferimento, in quanto non tutte le variazioni che si attuano nel corso della catena di fornitura si possono prevedere o sono percettibili.
Uno degli esempi più comuni può essere rappresentato dal fatto che l’azienda produttrice non conosca la motivazione per cui il rivenditore al dettaglio incrementi i propri volumi d’ordine. Se dunque, l’impresa stessa decide di attuare una modifica alla propria strategia imprenditoriale solamente sulla base di un sospetto, si corre il rischio di una sovrapproduzione, che causa automaticamente uno squilibrio tra il guadagno e gli investimenti.
Evitare il bullwhip effect: come si può fare e quali sono le soluzioni
Il bullwhip effect non viene considerato come una problematica ingente, fino a quando tutte le aziende sono a conoscenza di questa dinamica, alimentando la comunicazione tra di loro. Infatti nelle aziende di grandi dimensioni è indispensabile che funzionino al meglio gli organi del supply chain management, che ha appunto l’onere di verificare l’andamento della catena di fornitura.
Questa assicura dei metodi e dei modelli fondamentali per riuscire a calcolare l’effetto Forrester, permettendo anche l’individuazione dei fattori di rischio e delle strategie per arginarlo.
Infatti, si può affermare che il bullwhip chain può essere evitato proprio mediante una comunicazione chiara e una trasmissione delle informazioni in ogni nodo della catena di fornitura. Tale obiettivo può essere conseguito grazie ai seguenti metodi:
- grazie a una pianificazione accurata e tempestiva delle campagne promozionali con gli operatori della catena;
- tramite l’utilizzo di software appositi per la gestione del magazzino;
- trasmettendo in modo regolare gli ordini ai rivenditori all’ingrosso e stabilendo delle consegne costanti.
Riuscendo a migliorare la pianificazione strategica, tenendo sotto controllo le quantità e gli importi di vendita e di acquisto, riesce a minimizzare il rischio imprenditoriale e a contenere la formula dell’effetto Forrester.
Quali sono le cause del bullwhip effect
Le cause di un effetto frusta possono essere innumerevoli, tra queste bisogna menzionare:
- la domanda: nel caso in cui un imprenditore possa prevedere oppure registrare un incremento della domanda, riuscirà a sua volta a ordinare una quantità maggiore delle materie prime richieste, massimizzando il proprio guadagno.
- le oscillazioni del prezzo: i prezzi possono incrementare in seguito all’aumento della domanda, e di conseguenza l’imprenditore decide ordinare dei quantitativi maggiori di merce per potenziare il proprio guadagno;
- l’unione di più ordini: numerose imprese, decidono di raggruppare più ordini, così da avere uno sconto in fattura o ammortizzare le spese di trasporto;
- un possibile blocco: un’azienda che teme un blocco nell’approvvigionamento di alcune materie prime, decide di aumentare gli ordini in modo da continuare a rifornire i propri clienti.
Queste sono solo alcune delle motivazioni che possono portare all’effetto Forrester, ma bisogna precisare che non si tratta di una situazione troppo dannosa per l’azienda. Infatti fintanto che si mantiene in ottimi livelli la comunicazione in ogni fase della catena di fornitura, il bullwhip effect può essere tenuto sotto controllo. Riducendo di conseguenza gli effetti che può avere sulle performance del business aziendale.