Le limitazioni al traffico sul Brennero hanno gravissime ripercussioni economiche. È la denuncia di Confetra, la Confederazione Italiana dei Trasporti e della Logistica, che si aggiunge agli allarmi già lanciati da altri nei mesi scorsi.
“Sul Brennero la regolamentazione restrittiva del Tirolo sui transiti sta generando costi per 2 miliardi di euro l’anno, ancor più aggravata dalla prossima limitazione di transito per manutenzioni del Ponte di Lueg, in Austria”, ha avvertito il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, all’assemblea della Confederazione.
Il nodo dei valichi alpini
“Il traffico autostradale di veicoli pesanti tra il 2021 ed il 2023 è aumentato del 3,8%, ma permangono una serie di criticità sui valichi alpini, cioè la principale porta di comunicazione con l’Europa della nostra economia, attraverso cui transitano ogni anno 230 milioni di tonnellate di merci, su 12 milioni di mezzi pesanti e 130.000 treni”, ha aggiunto De Ruvo.
Il presidente ha inoltre sottolineato che “la chiusura per tre mesi l’anno per un periodo di 18 anni per lavori sul traforo del Monte Bianco potrebbe ridurre drasticamente il Pil del Nord-Ovest”.
Perché l’Austria ha una politica restrittiva
L’Austria ha sposato una politica estremamente restrittiva in merito alla circolazione dei tir nei tratti di strada subito dopo il confine del Brennero, in Alto Adige. Vienna denuncia in particolare un problema ambientale, a causa dei molti giorni di sforamento delle emissioni nella regione del Tirolo, dovuti al traffico autostradale. Tale politica ostruzionistica è stata duramente contestata dal governo italiano e dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha già chiesto alla Commissione europea di aprire una procedura d’infrazione contro l’Austria per la violazione del principio della libera circolazione di merci e persone, uno dei capisaldi dell’Ue.
Questo avveniva a inizio 2024, mentre a maggio la Commissione europea ha emanato un parere negativo sulla condotta dell’Austria riguardo ai blocchi del traffico dei tir sulle autostrade A12 e A13, che si connettono con la rete italiana presso il Brennero: l’Ue ha risposto emanando un parere negativo sulla condotta dell’Austria evidenziando la parziale violazione dei trattati sulla libera circolazione delle merci.
Per l’Italia si tratta il Brennero rappresenta uno snodo di importanza capitale, dal momento che i due tratti autostradali in questione permettono il passaggio delle merci verso la Germania. Su quelle strade passano ogni anno merci per un valore di circa 160 miliardi di euro.
Il sistema “a slot” proposto dalla provincia di Bolzano per sbloccare la situazione è stato bocciato da Anita, la principale associazione dei trasportatori italiani. In sintesi, il sistema prevedeva la possibilità per le aziende di acquistare periodi di passaggio sulle autostrade austriache in modo da diluire il traffico dei tir ed evitare quei momenti di picco che causano gli sforamenti delle emissioni in Tirolo, contro cui l’Austria ha adottato il pugno di ferro.
I lavori sul ponte Lueg
A complicare la situazione ci sono i lavori sul ponte Lueg, lungo l’Autostrada A13: dall’1 gennaio 2025 la circolazione sul ponte avverrà a corsia unica in entrambe le direzioni per motivi di sicurezza. L’inizio dei lavori è previsto entro primavera del 2025. Le autorità autostradali austriache prevedono che l’infrastruttura sarà pronta nel 2030.