Non sono stati anni facili sotto tanti aspetti, certo, ma se parliamo di bollette della luce (e del gas) si tocca di certo un tasto dolente. I costi sono aumentati, non di poco, e gli italiani si sono ritrovati a fare i conti con differenti tariffe, in un mercato libero colmo di incertezze, rischi e costi fuori scala.
Chi in passato aveva stipulato un contratto a prezzo fisso, ha gestito in maniera eccellente il periodo degli aumenti senza controllo, sulla base principalmente di una malsana speculazione. In seguito, però, certe tariffe sono state riviste e il ricalcolo della rata ha portato in molti casi a un raddoppio della quota mensile o bimestrale. Due anni dopo, si torna a parlare di prezzo fisso conveniente. Ecco i motivi e tutto ciò che dovreste sapere per scegliere un operatore consapevolmente.
Prezzo fisso o variabile
Il punto di riferimento dei cittadini dovrebbe sempre essere il portale offerte di Arera. In questo modo si potrà avere un’idea chiara di quella che è la condizione attuale nel mercato libero in Italia. Stando a una ricerca condotta da Repubblica, si evidenzia come l’offerta variabile più conveniente sia oggi pari a 749 euro annui. Per quanto non incredibile, la migliore offerta a prezzo fisso garantisce uno sconto di poco meno di 20 euro, attestandosi sui 731 euro annui.
Vale la pena cambiare operatore? Forse sì, ed ecco il perché. Occorre guardare infatti al medio periodo, attendendo il giusto momento per fare la propria mossa. La differenza di spesa potrebbe infatti aumentare, strizzando l’occhio al prezzo fisso. Il Pun, ovvero il prezzo unico nazionale, potrebbe rialzarsi nel corso dei prossimi mesi. L’arrivo di temperature più rigide potrebbe scatenare un processo speculativo.
Quei 731 euro annui potrebbero divenire, dunque, molto più allettanti. Stando al sito Gme, le previsioni del Pun variano tra gli 11 e i 12 centesimi al kilowattora. Ecco la possibile fotografia per i prossimi tre mesi, a fronte dei 10 centesimi attuali.
Bolletta della luce, prezzo tutelato
Le analisi del mercato sono utili e per molti fondamentali. Non reggono però il confronto con il prezzo della tutela. La differenza è così evidente, così come la sconfitta, dinanzi a questo paragone, di prezzo fisso e variabile sul mercato libero.
Il costo annuo per la bolletta della luce è di 651 euro, ovvero quasi 100 euro in meno rispetto al miglior prezzo variabile individuabile oggi. Per quanto riguarda il prezzo fisso, invece, il risparmio garantito a una fetta della popolazione è invece di 80. Ciò se si paragona la tutela alle offerte più convenienti indicate da Arera. Si arriva infatti fino a differenze di 133 in sfavore del variabile e 107 in sfavore del fisso.
Se non si rientra nel novero dei consumatori vulnerabili, dunque, il prezzo fisso oggi torna a farsi preferire (a novembre inoltrato potrebbe non esserlo più). Il motivo? Oggi si respira un clima migliore, con le aziende poste dinanzi a un rischio ben minore di dover fronteggiare un’assurda volatilità dei prezzi dell’energia. Ciò consente di offrire migliori offerte, entro certi limiti.