Bialetti in mano alla Cina, un fondo orientale vuole rilanciare la moka

Si avvia verso la conclusione il riassetto della Bialetti Industrie, la società che nel 1933 aveva inventato la Moka Espress

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 25 Gennaio 2025 10:08

Le voci su possibili trattative con investitori interessati a rilevare le attività di Bialetti Industrie circolavano da tempo. Ieri è arrivata la conferma: il fondo cinese Nuo Capital sarebbe intenzionato ad acquisire la storica azienda, celebre per l’iconica Moka Express.

L’arrivo del fondo Nuo Capital

La società di Hong Kong Nuo Capital, controllata dalla famiglia PaoCheng e dagli eredi del fondatore di Hermès, Émile-Maurice, si prepara ad ampliare il proprio portafoglio con Bialetti Industrie. Il fondo non è nuovo a investimenti nel nostro Paese, dato che è coinvolto in Venchi, Bending Spoons, Slowear e Scarpa, altro storico marchio italiano.

L’ingresso del fondo punta a valorizzare Bialetti e a sostenere il suo piano di crescita, con un focus particolare sull’espansione nei mercati esteri. Il perfezionamento dell’operazione consentirà inoltre di chiudere l’accordo di rifinanziamento del 2018, grazie al rimborso integrale dei creditori.

L’operazione mira a rimborsare l’indebitamento finanziario esistente entro il 30 aprile 2025, termine anticipato a novembre 2024. Il piano strategico prevede, oltre alla riduzione del debito, una razionalizzazione della rete retail, un’accelerazione dell’espansione internazionale, il potenziamento del canale e-commerce e maggiori investimenti nel marketing.

La cessione dell’azienda a un soggetto terzo rappresenta la principale opzione per il rimborso del debito. Tuttavia, qualora la vendita non si concretizzasse entro i tempi stabiliti, la società potrebbe valutare soluzioni alternative, come il rifinanziamento dell’esposizione finanziaria.

I dati finanziari dell’azienda

Nei primi nove mesi del 2024, Bialetti Industrie, quotata a Piazza Affari dal 2007, ha registrato ricavi consolidati pari a 104,7 milioni di euro, in crescita del 6%. Il margine operativo lordo si è attestato a 15,3 milioni di euro, mentre i debiti netti sono scesi a 91,9 milioni, anche grazie a nuovi accordi strategici, come quello con Dolce & Gabbana e collaborazioni legate a personaggi di serie tv di successo, tra cui Squid Game e Bridgerton.

L’azienda, al centro delle trattative, non fornisce dettagli ma conferma che il processo in corso mira alla cessione dell’intera società o di alcune sue partecipazioni. Intanto, in Borsa il titolo Bialetti segna un rialzo del 3,48%, raggiungendo quota 0,239 euro per azione.

La storia del marchio

Famosa per l’iconica Moka Express, Bialetti è in crisi da molto tempo dopo una forte espansione che ha avuto nel 2007 aprendo negozi e acquisendo altre compagnie, oltre all’ingresso nel mercato delle capsule di caffè. Tuttavia, la crisi economica globale del 2008 ha duramente colpito il settore dei beni di consumo, determinando un calo delle vendite e un aumento dell’indebitamento.

Problemi che non sono cambiati nemmeno vendendo dei marchi della compagnia: come nel 2015, quando per fronteggiare le difficoltà finanziarie Bialetti ha venduto il marchio Girmi per 3 milioni di euro a Trevidea. Ma i problemi sono rimasti: nel primo semestre del 2018, l’azienda ha registrato una perdita di oltre 15 milioni di euro e un debito finanziario netto di 78,2 milioni di euro.

A peggiorare la situazione è arrivata la pandemia, che ha comportato la chiusura dei punti vendita e interruzioni nella catena di approvvigionamento. Sebbene il consumo domestico di caffè fosse in aumento, Bialetti non è riuscita a trarne vantaggio, penalizzata dalla concorrenza di tecnologie più moderne e dalle difficoltà globali.