Entrano in vigore oggi i dazi degli Stati Uniti nei confronti di Canada e Messico decisione che potrebbero scatenare un effetto domino sull’intero settore automotive, con conseguenze dirette anche sulle automobili e sui componenti venduti in Italia. Già adesso per comprare un auto nuova un italiano dovrebbe spendere cifre molto alte, ma secondo Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che ha elaborato alcune stime sui potenziali impatti delle nuove tariffe sulle merci previste dal governo americano, la situazione potrebbe peggiorare col tempo.
Quanto costa comprare un auto nuova oggi
Nel 2024, il costo medio di un’autovettura in Italia ha superato i 30mila euro, registrando un incremento record del 43% rispetto al 2019. Questo aumento esponenziale, che è stato influenzato anche dagli effetti del Covid e dalle sfide geopolitiche, rischia ora di essere ulteriormente aggravato dalle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, che potrebbero scatenare una nuova impennata dei prezzi.
Afferma il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli:
Nel 2024 il prezzo medio di una autovettura si è attestato in Italia a 30.096 euro, con una crescita enorme del +43% rispetto al periodo pre-Covid, 21mila euro nel 2019 (…). I dazi rischiano di determinare a livello globale una nuova impennata dei listini delle auto, che nel 2025 potrebbero salire in media da 2.500 a 3mila euro rispetto ai prezzi attuali come conseguenza delle politiche commerciali protezionistiche degli Usa che si ripercuoterebbero non solo su Messico, Canada o Cina, ma sull’intera filiera mondiale dell’automotive.
L’impatto dei dazi sul settore automotive
Nel comunicato di Federcarrozzieri si legge che:
Le case automobilistiche di tutto il mondo subiranno un duro impatto in termini di mancati profitti e perdite economiche. Questo perché sono molteplici i marchi che producono automobili in Canada e Messico: Volkswagen, Audi, Bmw, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Toyota e Nissan.
L’associazione ha calcolato l’impatto economico dei dazi ipotizzando un aumento dei listini delle auto del 10%. I prezzi dei modelli base più venduti in Italia subirebbero pesanti variazioni, stando alla nuova classifica dei prezzi delle auto nuove.
Il Messico, dove ogni anno vengono prodotte 3,5 milioni di automobili, è il principale paese di origine per le vetture vendute dal gruppo Volkswagen negli Stati Uniti (rappresentando il 44% delle vendite totali nel 2024), e il secondo per quelle destinate agli Usa da Stellantis (40% tra Canada e Messico), Nissan (31%), Mazda (23%) e Honda (13%). Per questo motivo, gli analisti, tenendo conto anche delle vendite annuali di ciascun marchio negli Stati Uniti, prevedono una riduzione media degli utili per le case automobilistiche tra il -5% e il -15%.
Colpito anche il settore della componentistica
A essere colpita sarebbe anche tutta la filiera della componentistica, sempre secondo quanto rivelato da Federcarrozzieri. I dazi, infatti, si applicheranno anche a componenti come airbag e cinture di sicurezza (prodotti da Autoliv), pneumatici (Michelin e Pirelli), sedili (Yanfeng), freni (Brembo) e componenti per motori elettrici (Eurogroup Laminations).
La conseguenza diretta per i cittadini sarebbe un rialzo dei prezzi di mercato di tutto il comparto auto, dai veicoli nuovi ai pezzi di ricambio.
Non solo, anche le riparazioni, insieme alla manutenzione ordinaria, continuano a rappresentare una parte consistente della spesa per la gestione delle auto. Nel 2024,sempre per Federcarrozzieri:
I costi medi per gli interventi di manutenzione sono aumentati del 3,3%, raggiungendo i 463 euro annui, mentre ricambi e lubrificanti segnano un incremento del 2,5%, con una spesa media di 280 euro.