Prezzo delle sigarette in aumento per sostenere l’Ue, accise su del 139%

L'Ue è a caccia di 15 miliardi e sta pensando di alzare le accise delle sigarette (+139%), sul trinciato (+258%) e sugli altri articoli per fumatori

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato:

Il prezzo delle sigarette potrebbe andare incontro a un aumento: ce lo chiede l’Europa. Per essere più precisi, nel nuovo pacchetto di proposte per il bilancio dell’Unione europea 2028-2035 si profila una stangata sul tabacco e il piano sarà presentato ufficialmente il 16 luglio al Collegio dei commissari.

Non si tratta di una mossa dettata da una spinta salutista: l’Ue sta pensando di trattenere una parte del gettito delle accise deviandolo dai bilanci degli Stati membri. Questo lo scenario possibile, in sintesi: pacchetti di sigarette più costosi, singoli Stati meno ricchi, bilancio Ue più gonfio.

Prezzo delle sigarette più alto in Europa

Insieme al piano sulle sigarette, saranno presentati altri 16 dossier legati al prossimo Quadro finanziario pluriennale (Mff), che entrerà in vigore nel 2028.

Secondo fonti di Bruxelles riprese da numerose testate, la Commissione europea starebbe valutando un aumento record delle accise su sigarette, tabacco trinciato, sigari ed e-cigarette per generare nuove risorse proprie da destinare direttamente al bilancio comunitario.

Una misura che, se confermata, potrebbe portare a rincari medi superiori al +20% sul prezzo finale dei prodotti, con un impatto tangibile sulle tasche di milioni di fumatori europei.

Si tratta di rincari non da poco, se consideriamo che secondo un rapporto Iss (Istituto superiore di sanità) datato 2024 in Italia fuma un adulto ogni quattro e fra i giovani il 30% fa uso di almeno un prodotto tra sigaretta, tabacco riscaldato o e-cig e raddoppia il policonsumo.

Il cuore della proposta si trova tra le righe di un documento riservato tedesco che cita esplicitamente l’ipotesi di nuove imposte sul tabacco come fonte di finanziamento dell’Ue.

Le accise sulle sigarette tradizionali potrebbero aumentare del +139%, quelle sul tabacco trinciato del +258% e quelle sui sigari addirittura del +1.090%. Anche i prodotti alternativi, come sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e bustine di nicotina, sarebbero inclusi nella riforma.

Obiettivo della Commissione: raccogliere circa 15 miliardi di euro di gettito fiscale da destinare direttamente a Bruxelles, sottraendoli alle casse degli Stati membri.

Quanto potrebbero aumentare i prezzi delle sigarette

Secondo le prime simulazioni, l’aumento delle accise potrebbe tradursi in un rincaro superiore a 1 euro per pacchetto di sigarette in Italia. L’effetto complessivo sull’inflazione sarebbe di circa mezzo punto percentuale.

Una misura che, oltre a pesare sulle tasche dei fumatori, rischia di avere ripercussioni anche sull’economia sommersa, favorendo il contrabbando di prodotti del tabacco.

Esperienze precedenti, come quella francese, dimostrano infatti che aumenti repentini dei prezzi delle sigarette possono innescare un’espansione del mercato nero.

Un funzionario europeo citato da Euractiv ha dichiarato:

Il rischio è che si perda più gettito di quello che si incassa.

Le critiche

Contrarie alla proposta sono, in prima linea, Italia, Svezia, Grecia, Romania e Bulgaria. Questi Paesi temono che la misura rappresenti un pericoloso precedente in termini di sottrazione di sovranità fiscale a vantaggio dell’Ue.

L’Italia, in particolare, fa leva sulle accise sul tabacco per finanziare la spesa pubblica e guarda con scetticismo a una centralizzazione delle entrate a Bruxelles. Affinché la riforma entri in vigore è necessaria l’unanimità dei 27 Stati membri, condizione che al momento appare difficile da raggiungere.