Accordo sui dazi, Meloni soddisfatta ma l’Italia rischia grosso

La presidente del Consiglio si è detta soddisfatta dell'accordo tra Ue e Usa sui dazi, ma le aziende di vari settori, dal vino alla farmaceutica, stanno già lanciando allarmi

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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Giorgia Meloni ha commentato favorevolmente l’accordo raggiunto tra Ue e Usa sui dazi. La premier ha comunque chiesto un aiuto da parte dell’Ue sui settori strategici, mentre il Governo spera ancora che nel testo finale ci sia spazio per clausole “zero per zero“, soprattutto per l’agroalimentare.

Il settore più colpito in assoluto potrebbe essere però quello farmaceutico, che esporta oltre 10 miliardi di euro all’anno di beni negli Usa. Per questi prodotti infatti Trump ha annunciato un dazio specifico, più alto del 15%. Le opposizioni intanto attaccano l’accordo e accusano Meloni di essersi arresa alle pressioni degli Usa.

Meloni e il Governo commentano l’accordo sui dazi

La presidente del Consiglio ha diffuso una nota, firmata anche dai vicepremier Tajani e Salvini, con cui ha commentato l’accordo sui dazi tra Ue e Usa. Meloni si sofferma sugli aspetti positivi, giudica positivamente l’intesa e annuncia che il Governo è pronto ad agire in favore dei settori che subiranno maggiormente l’effetto delle tariffe doganali.

Importante, per il Governo, che sia finita la fase di incertezza che le trattative avevano causato. Dopo mesi di annunci, rinvii e scadenze, ora la situazione risulta più stabile e le esportazioni verso gli Stati Uniti potranno riprendere a un ritmo normale.

Nella nota, Meloni non entra nel dettaglio dell’accordo, anche perché il testo definitivo è ancora da scrivere. Ma secondo l’agenzia di stampa Ansa, l’esecutivo spera ancora che possano esserci singoli accordi “zero per zero“, che prevedono l’abbattimento reciproco di tutte le tariffe doganali su determinati prodotti.

I settori italiani più colpiti dai dazi americani

Questa soluzione, lo zero per zero, potrebbe essere particolarmente importante per il settore agroalimentare. Prodotti tipici e vini hanno negli Usa un mercato fondamentale, mentre la concorrenza dei prodotti americani in Italia sarebbe gestibile. Su questo fronte si muovono anche Francia e Spagna, che sono in una situazione simile a quella italiana.

Esportazioni italiane negli Usa nel 2024
Settore Valore delle esportazioni in milioni di euro 
Macchinari e apparecchiature 12.816,89 euro
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 10.059,36 euro
Prodotti alimentari 4.890,68 euro
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 4.377,77 euro
Altri mezzi di trasporto 3.593,90 euro

Il settore del vino teme però i dazi, che passano da una media inferiore al 3% al 15%. L’export di vino italiano negli Usa vale 1,9 miliardi di euro su un fatturato totale di 7,8 miliardi. L’esposizione è molto alta e vale anche per il settore dei superalcolici. Su questo fronte, fonti europee hanno fatto sapere all’agenzia di stampa Ansa che potrebbero esserci margini per un’esenzione.

La situazione è peggiore per il settore farmaceutico italiano, il secondo per esportazioni negli Usa dopo quello meccanico. Nel 2024 le aziende farmaceutiche del nostro Paese avevano esportato negli Stati Uniti prodotti per più di 10 miliardi di euro, in rialzo di circa il 25% dagli 8 miliardi del 2023. Trump ha promesso per questo settore un dazio a parte, più alto del 15%.

Dazi, la reazione di Meloni
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La stretta di mano tra Ursula von der Leyen e Donald Trump che ha sancito l’accordo

La reazione delle opposizioni

Le opposizioni hanno attaccato duramente l’accordo sui dazi. La segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato di un atteggiamento “accondiscendente” e di un approccio fallimentare alla trattativa. Ancora più duri gli alleati del Partito democratico, con il Movimento 5 Stelle che parla di “Caporetto” e Avs di “disastro sociale”.

Dura anche la replica del leader di Azione Carlo Calenda, che ha definito l’intesa una “capitolazione” e la logica che ha portato all’accordo “demenziale”. Molto duro anche il commento di Matteo Renzi:

L’accordo tra Stati Uniti ed Europa sui dazi non è un accordo: è la resa incondizionata dell’Europa al sovranismo di Trump. La verità è che i sovranisti fanno male al mondo. E se oggi il governo americano festeggia, accordi coloniali di questo genere porteranno sul medio periodo gli Stati Uniti a perdere la propria forza morale ed economica.