Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.
La Borsa del 23 gennaio, Piazza Affari accelera ma i mercati restano incerti
I prezzi del petrolio scendono mentre i trader si preparano a una maggior produzione negli Stati Uniti sotto Trump
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Milano in timido rialzo
Le Borse europee aprono la giornata con movimenti contenuti, mentre gli investitori continuano a osservare con attenzione le politiche dell'amministrazione Trump, in particolare sul fronte dei dazi, e i potenziali effetti su inflazione e politica monetaria.
A Milano l’indice cresce dello 0,37%, Londra segna un calo dello 0,06%, mentre Parigi avanza dello 0,5% e Francoforte dello 0,1%. Tra i titoli in evidenza, Unipol guida i rialzi con un progresso dell’1,49%, bene anche Saipem che cresce dell’1,42% seguita da Bper Banca con un incremento dell’1,36% a 6,552 euro. In rialzo anche Snam, che avanza dell’1,30% a 4,375 euro. A Piazza Affari, cali significativi per Ferrari (-1,4%), Inwit (-0,6%) e Banco Bpm (-0,3%).
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Trump atteso a Davos
Le Borse europee avviano la seduta con un cauto rialzo, mentre l’attenzione degli investitori si concentra sulle decisioni del presidente americano Donald Trump, atteso oggi al World Economic Forum di Davos. Il suo intervento, previsto nel pomeriggio italiano, sarà un’occasione per delineare la strategia degli Stati Uniti su temi chiave: commercio, con il nodo dei dazi in primo piano; geopolitica, con focus su Russia, Ucraina e Medio Oriente; e tecnologia, grazie agli ambiziosi investimenti annunciati nell’intelligenza artificiale.
Sul fronte macroeconomico, poche le novità attese: in Europa si guarda ai dati sulla fiducia dei consumatori, mentre negli Stati Uniti l’attenzione sarà rivolta alle richieste di sussidi di disoccupazione.
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Spread a 108 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre in leggero rialzo, attestandosi a 108 punti base rispetto ai 107 della seduta precedente, quando aveva toccato i minimi da oltre un mese. Il rendimento del BTp decennale benchmark rimane stabile al 3,60%, in linea con la chiusura del giorno precedente.
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I rialzi di oggi
Sul Ftse Mib, tra i maggiori rialzi della giornata spiccano Hera, che sale dell’1,91% a 3,518 euro, seguita da Snam con un progresso dell’1,53% a 4,385 euro. Anche Unipol si distingue con un guadagno dell’1,10% a 12,91 euro, mentre A2A e Unicredit registrano rispettivamente un aumento dello 0,94% a 2,26 euro e dello 0,78% a 42,78 euro.
Sul fronte opposto, Ferrari guida i ribassi con una flessione dello 0,98% a 412,80 euro, seguita da Stellantis, in calo dello 0,93% a 12,582 euro. Perdite più contenute per Interpump Group (-0,75% a 44,76 euro), Buzzi (-0,56% a 38,96 euro) e Telecom Italia (-0,55% a 0,2552 euro).
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Come aprono le Borse
La Borsa di Francoforte registra un andamento laterale con un lieve rialzo dello 0,11%. A Londra, l'apertura segna un calo dello 0,06%, mentre Parigi avvia la seduta in territorio positivo con un incremento dello 0,18%. Milano parte stabile, mantenendosi sui livelli precedenti con una variazione nulla.
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Attenzione a Unicredit e Fineco
A Piazza Affari, riflettori puntati su Tim, che ha prorogato di 15 giorni, fino al 15 marzo, il periodo di esclusiva con il Tesoro e il fondo spagnolo Asterion per la vendita di Sparkle, operatore specializzato nei cavi sottomarini.
Sul fronte bancario, Commerzbank ha chiarito che avvierà colloqui con UniCredit per una possibile integrazione solo nel caso in cui l’istituto italiano presenti una proposta concreta, al momento ancora assente.
Da segnalare anche FinecoBank: Citi ha aumentato il target price da 17 a 20,50 euro, confermando il rating "buy".
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Borse previste in calo
Le borse europee sono previste in lieve calo all'apertura, con il future sull'Eurostoxx50 in flessione dello 0,25%. Anche i futures statunitensi mostrano una leggera debolezza: -0,07% per il Dow Jones e -0,16% per l’S&P500, dopo il significativo rally registrato mercoledì 22 gennaio.
A pesare sull’incertezza dei mercati sono le nuove minacce di Trump nei confronti dei Paesi europei, accusati di squilibri commerciali: «Saranno soggetti a dazi», ha dichiarato il presidente, aggiungendo: «Ci hanno trattato male. Senza misure drastiche, non si ottiene giustizia». Trump ha inoltre rivolto un ultimatum a Vladimir Putin, esortandolo a raggiungere un accordo di pace immediato, altrimenti saranno introdotte «tasse, tariffe e sanzioni».