Un Paese si sta già preparando alla guerra nucleare

Le minacce di Putin sono state prese sul serio e, dopo i primi bombardamenti delle centrali, c'è già chi si sta preparando per la prossima "guerra nucleare"

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Le minacce di Putin sul ricorso alle armi nucleari sono state prese sul serio da molti Paesi, tanto che c’è chi sta già preparando i propri cittadini a un possibile attacco da parte del presidente russo, che dopo l’invasione dell’Ucraina potrebbe spingersi oltre.

Non sappiamo se e come le sanzioni dell’Occidente fermeranno Mosca (molto difficile), ma la crisi – soprattutto finanziaria – a cui sta andando incontro la Federazione non sembra star facendo ritornare sui propri passi il Cremlino (che stando agli esperti si prepara ad affrontare questo conflitto da anni).

“Riaprite i rifugi atomici”, la Norvegia si prepara all’attacco nucleare

Dopo le minacce iniziali, che hanno fatto seguito alla consapevolezza che quella in Ucraina non sarebbe stata – come da programma – una “guerra lampo”, Putin è tornato più volte a far crede che non avrebbe esitato nel ricorrere alle armi nucleari, se ritenuto da lui necessario.

Il piano di Vladimir Putin ha inoltre allarmato concretamente la Norvegia, che ha comunicato ai cittadini di prepararsi al peggio. Nel timore che la Russia continui il suo attacco prendendo di mira i siti nucleari ucraini, Odd Roger Enoksen, il ministro della Difesa norvegese, ha dichiarato al Times di Londra che è stato detto ai residenti in Norvegia di riaprire, se necessario, i propri bunker antiatomici. Nello specifico, il governo si sarebbe impegnato con loro a inviare un avviso di 72 ore in caso di imminente pericolo.

“L’Ucraina ha la maggior produzione di energia nucleare in Europa e se si verifica un incidente, come con Chernobyl, saremo tutti colpiti nell’Europa occidentale qualora il vento dovesse andare in questa direzione”, ha detto Enoksen al quotidiano inglese. E ha sottolineato poi come la Norvegia stia ancora facendo i conti oggi con gli effetti del disastro di Chernobyl, avvenuto nel 1986.

Cosa si rischia in caso di attacco nucleare

La storia ci ha già messo in guardia su quelle che sono le conseguenze di un attacco nucleare, eppure questa consapevolezza non ha fermato le truppe russe a febbraio, quando hanno deciso di procedere con l’assalto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, una delle più grandi in Europa. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha affermato che gli attacchi della Russia intorno agli impianti nucleari dell’Ucraina rappresentano un “pericolo senza precedenti”, sia per il territorio ucraino e i suoi residenti, sia per i paesi circostanti.

Intanto, il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha chiesto l’istituzione di una zona di esclusione intorno a Chernobyl, dopo che le forze armate ucraine hanno affermato che le munizioni russe immagazzinate lì potrebbero esplodere. “Chiediamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite adotti immediatamente misure per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e introdurre lì una missione speciale dell’Onu per eliminare il rischio del ripetersi di una catastrofe nucleare”, ha affermato Vereshchuk.

Putin, nel frattempo, ha affermato che la “prontezza nucleare” è una priorità per il Cremlino. La Russia ha circa 6mila testate nucleari, la più grande scorta di armi nucleari al mondo, ma diversi funzionari occidentali hanno dichiarato che le minacce potrebbero essere semplicemente un tentativo di distogliere l’attenzione dal fallimento delle forze di Putin nell’assicurare una rapida occupazione della capitale ucraina, Kiev, e di fare progressi in altre aree chiave del Paese.