Rifiuta il pagamento col Pos: scatta la prima multa in Italia

Un'esercente del Vicentino è stata la prima persona sanzionata in Italia per aver rifiutato il pagamento con il Pos: ecco quanto dovrà pagare

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

La titolare di una gelateria in provincia di Vicenza è stata la prima persona multata in Italia perché si è rifiutata di far pagare un cliente con il Pos, che l’ha denunciata. È successo a Brogliano, per uno scontrino di 20 euro. L’esercente è stata così denunciata dallo stesso cliente, che ha chiamato il 117, facendo intervenire sul posto il Comando provinciale di Guardia di Finanza di Arzignano. Così è scatta la sanzione per la titolare dell’attività, che non ha potuto dimostrare alle Fiamme Gialle l’oggettiva impossibilità di accettare i pagamenti con carta.

Da quanto tempo è obbligatorio avere il Pos in cassa

L’obbligo del Pos per i commercianti e i professionisti è stato introdotto nel 2012 dal governo Monti. La misura è entrata in vigore nel 2014, con la ratio di combattere l’evasione fiscale e consentire la tracciabilità dei pagamenti attraverso l’uso dei bancomat, delle carte di credito e delle carte ricaricabili. Tuttavia non era prevista alcuna sanzione.

In assenza di multe, l’obbligo non è mai stato davvero rispettato ed è stato necessario attendere il 2021 per una discussione parlamentare sul tema. Il 13 aprile 2022 il Governo ha approvato un pacchetto di misure per accelerare i tempi di attuazione degli obiettivi previsti dal Piano nazionale di resistenza e resilienza, il PNRR finanziato con i soldi dell’Unione Europea. Tra queste l’anticipo dell’attuazione delle sanzioni, passato al 30 giugno 2022 dal 1° gennaio 2023 previsto inizialmente.

Come si calcola e a quanto ammonta la multa per il Pos

Il decreto PNRR prevede per chiunque venda beni e servizi al pubblico di dotarsi di un dispositivo per i pagamenti digitali, il Pos, permettendo ai clienti di usare i contanti oppure le carte di pagamento, come bancomat, ricaricabili e carte di credito. Solo per motivi tecnici, come un guasto della linea telefonica o un malfunzionamento del Pos stesso, l’esercente può rifiutare un pagamento con carta.

Se il commerciante o il professionista non permette il pagamento con il Pos nonostante non ci sia alcun impedimento oggettivo, scatta la sanzione amministrativa, che prevede una quota fissa e una variabile in base al volume della transazione negata. La base uguale per tutti è di 30 euro, a cui bisogna aggiungere il 4% del valore dello scontrino.

Nel caso della gelataia di Brogliano, dunque, è stata emessa dalle Fiamme Gialle una multa di 30,8 euro, pari a 30 euro più il 4% dei 20 euro. Non particolarmente salata, ma decisamente superiore al costo del pagamento non concesso al cliente e degli eventuali costi di gestione del servizio e degli oneri bancari.

A spingere tanti esercenti a non dotarsi del Pos e a rifiutare le carte, infatti, ci sono le tariffe per il possesso del Pos e i costi di transazione, che possono incidere particolarmente sui piccolo esercizi commerciali che vendono prodotti con un basso margine di guadagno. Come lamentato dai tabaccai, che hanno chiesto l’esonero al Governo.