Mentre i Mondiali di calcio in Qatar volgono al termine, con sole tre partite rimaste in programma e quattro Nazionali pronte a contendersi il titolo, attorno all'emirato del Golfo si è sollevato lo scandalo delle presunte tangenti versate a eurodeputati e funzionari del Parlamento europeo. Il Qatargate, soprannominato così dalla stampa internazionale, vede coinvolti numerosi politici di spicco dell'Ue che sono stati accusati di corruzione e tra gli indagati ci sono anche degli italiani.
Per capire di cosa si parla, però, è necessario fare un passo indietro.
Qatargate, lo scandalo sulla corruzione
Alla base del grande scandalo esploso negli scorsi giorni all'interno del Parlamento europeo c'è un'inchiesta che è stata condotta dalla magistratura belga su un'organizzazione criminale "infiltrata nel cuore del Parlamento europeo e sospettata di ingerenza nella politica Ue e di corruzione da parte del Qatar". Secondo i magistrati di Bruxelles, infatti, il Paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento Ue.
Lo scandalo, emerso tra le pagine del quotidiano belga Le Soir, ha visto scattare le perquisizioni nelle case di diversi politici di spicco dell'Europarlamento già da venerdì 9 dicembre (ecco tutti gli affari del Qatar in Italia). Il blitz degli investigatori ha portato inoltre al sequestro di 600mila euro in contanti nei confronti di indagati con l'accusa di corruzione internazionale e riciclaggio.
I politici coinvolti, arrestata Eva Kaili
A essere coinvolti nell'inchiesta sono, nello specifico, i politici dell'ala socialdemocratica del Parlamento. Tra i fermati c'è anche un nome di spicco: quello della vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. A casa della donna sono stati ritrovati "sacchi di banconote" che sembrano non lasciare dubbi agli investigatori: i soldi che sarebbero frutto di numerose mazzette ricevute dal Qatar per orientare la reputazione del Paese in Europa.
Sospesa dal suo ruolo e finita in manette, Kaili è accusata di corruzione e riciclaggio. Insieme a lei è stato arrestato anche il padre mentre stava cercando di fuggire con una valigia piena di contanti. Sorpresa in flagranza di reato, per Kaili viene meno anche l'immunità di cui godono gli europarlamentari.
Gli italiani coinvolti nell’indagine
Ma le indagini non si fermano solo alla Kaili. A essere interessati sono anche quattro italiani che, con vari ruoli, sarebbero invischiati nel Qatargate. Tra questi figura l'ex eurodeputato di Pd e Articolo 1 Antonio Panzeri, sospeso dopo lo scandalo. Con lui risultano indagati anche il sindacalista Luca Visentini, l'assistente parlamentare di Andrea Cozzolino e compagno di Kaili, Francesco Giorgi, e Niccolò Figa-Talamanca della Ong No peace Without Justice.
Le indagini internazionali sono state affidate a Michel Claise, specialista dei reati finanziari della Procura di Bruxelles, ma esiste anche un ramo della stessa inchiesta in Italia dove sono state sottoposte allo stato di fermo la moglie e la figlia di Panzeri, Maria Colleoni e Silvia Panzeri. Antonio Panzeri è sospettato di essere intervenuto per influenzare le decisioni dell'Eurocamera non solo a favore del Qatar ma anche del Marocco, accusa che aggraverebbe e non di poco la posizione dell'ex eurodeputato. Un ruolo potrebbe averlo avuto quindi la Ong Fight Impunity, fondata da Panzeri e con un board d'eccezione - dall'ex commissario Avramopoulos a Federica Mogherini - che si è dimesso in massa dopo la notizia dell'inchiesta.