Sono passati 299 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, quasi 10 mesi, dal giorno dell’invasione russa sul territorio amministrato da Kiev dal quale poco è cambiato dal punto di vista diplomatico. Ben diversa, invece, è la situazione sul campo di battaglia, con intere città ucraine distrutte dalle bombe nemiche, popolazioni costrette a lasciare il Paese e migliaia di morti sul campo di battaglia.
Alle porte del decimo mese di guerra, col Natale ormai vicino, la speranza di tutti è che la violenza russa possa fermarsi quanto prima. Ma dal Cremlino sembra che il presidente Vladimir Putin sia tutt’altro che interessato a porre fine alla guerra senza raggiungere i propri obiettivi.
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La Russia prepara l’attacco alla Nato
Nel tentativo di creare ancor più confusione in guerra, sembra che infatti che i servizi speciali russi puntino a fornire armi di fabbricazione occidentale provenienti dal campo di battaglia in Ucraina a organizzazioni estremiste attive nei Paesi alleati della Nato affinché questi compiano attacchi terroristici con l’obiettivo di minare l’assistenza dell’Occidente a Kiev. A paventare questa ipotesi è stata una fonte dell’intelligence ucraina citata dal capo del Centro per le riforme della Difesa di Kiev, Oleksandr Danylyuk.
“Secondo le informazioni a disposizione dell’intelligence di Kiev, i servizi speciali russi stanno preparando atti di provocazione al fine di minare l’assistenza militare e tecnica internazionale all’Ucraina – ha detto Danylyuk, come riporta Ukrinform -. In particolare, i russi si stanno preparando a spedire le armi occidentali sequestrate in Ucraina, anche a Mariupol, a una serie di organizzazioni estremiste affinché compiano atti di terrore, anche sul territorio della Nato“.
L’obiettivo russo, stando a quanto raccontato dalla fonte vicina all’intelligence ucraina, sarebbe quindi quello di mettere in atto degli attacchi terroristici con armi ucraine per creare confusione sul reale autore degli attentati ai danni della Nato. “Anche il vice rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l’Onu, Richard Mills, ha parlato della minaccia delle provocazioni russe, osservando che la Russia cerca di impadronirsi delle armi americane in Ucraina ed è interessata a consegnarle ad attori disonesti per sostenere la propria disinformazione sulla mancanza di controllo sulle armi fornite all’Ucraina dagli Stati Uniti”, ha aggiunto Oleksandr Danylyuk.
Putin punta sulla Bielorussia
Intanto per Putin “la Bielorussia non è solo un buon vicino, ma anche un alleato, quindi tutte le questioni economiche vengono risolte sulla base di questo fatto”. Il leader russo, a Minsk per la prima volta in visita in oltre tre anni per incontrare il presidente Aleksandr Lukashenko, avrebbe già messo in piedi un vero e proprio piano per portare dalla sua la Bielorussia
Diverse intelligence occidentali hanno ipotizzato un coinvolgimento dell’esercito bielorusso, a sostegno di Mosca, nella guerra in Ucraina, piano che però potrebbe anche prevedere l’eliminazione dello stesso Lukashenko. Gli analisti dell’American Institute for the Study of War ritengono però improbabile che la Bielorussia possa prendere parte al conflitto in Ucraina in maniera diretta, almeno nel prossimo futuro.