Dall’inizio della guerra in Ucraina, ben 225 giorni fa, lo spettro di un possibile conflitto nucleare aleggia sull’Europa e sul mondo intero, non facendo di certo dormire sonni tranquilli. Da quel 24 febbraio 2022 a oggi tutto è cambiato e si è evoluto, il territorio ucraino è stato martoriato dalle bombe, ma all’alba degli otto mesi di guerra la Russia continua a ribadire forte la minaccia di intraprendere la via nucleare se qualcuno si dovesse presentare come ostacolo per le mira espansionistiche del Cremlino.
Ancora una volta, infatti, è stato Vladimir Putin a minacciare il mondo intero di ricorrere alle armi nucleari se qualcuno dovesse minacciare l’esistenza della nazione russa, ma le forze internazionali hanno minimizzato. Se chi come Angela Merkel ha invitato a non sottovalutare lo “zar”, è giusto sapere che la Russia ha in mano delle potenti armi nucleari, definite tattiche, che potrebbero causare effetti disastrosi. Ma cosa sono?
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Armi nucleari tattiche, cosa sono
Negli ultimi otto mesi abbiamo fatto l’abitudine a sentire parlare di nucleare, minaccia di intervento con armi di distruzione di massa e, addirittura, l’ipotesi dello scoppio di una Terza Guerra Mondiale. La Russia di Putin ha infatti minacciato più volte di ricorrere alle armi nucleari tattiche presenti nell’arsenale del Cremlino, ovvero armi dalla massima efficacia di combattimento con la dimensione minima delle munizioni. A differenza di quelle strategiche, le armi nucleari tattiche non possono distruggere intere città, ma sono destinate ad attacchi mirati contro le posizioni nemiche in quanto nel primo tipo di armi la potenza in TNT equivalente è molto più alta.
Allo stato attuale non esiste una definizione univoca ed esaustiva su quali armi possono essere considerate tattiche o meno, in quanto non esiste un confine chiaro con quelle strategiche poiché l’attribuzione di armi nucleari all’uno o all’altro tipo può variare a seconda delle condizioni per il loro utilizzo. Quel che è certo è che per le armi tattiche vengono utilizzati proiettili e installazioni di artiglieria, sistemi missilistici terrestri e navali, sistemi antimissilistici, mine navali e siluri.
L’arsenale nucleare della Russia
Come detto, secondo la dottrina militare russa il Cremlino può utilizzare l’arsenale nucleare solo in caso di minaccia all’esistenza dello Stato o come risposta equivalente a un’aggressione con uso di armi di distruzione di massa. Ma quali sono le armi a disposizione di Mosca e quali le minacce che potrebbero presentarsi per il mondo intero? Ovviamente parliamo di armi che, se utilizzate, potrebbero causare ingenti danni.
Tra i più letali in assoluto c’è il sistema missilistico Iskander-M che può arrivare fino a 500 chilometri di distanza, mentre i “cugini” Kalibr possono arrivare a una distanza di 4.500 chilometri. Ogni missile è in grado di trasportare la parte nucleare di una carica equivalente a 50 chilotoni di tritolo, ovvero più del triplo rispetto a quello che era contenuto nella bomba atomica che venne sganciata e distrusse Hiroshima (13 chilotoni). Tra gli altri missili ci sono poi i Kh-102 e i Kh-55.
Si tratta di armi che possono essere implementate a sistemi d’attacco via cielo o terra. Nello specifico, nel caso in cui si trattasse di un attacco aereo, i velivoli adibiti sono i caccia Su-34, Il-38, Tu-142 e il bombardiere supersonico Tu-22M3. Ma la Russia ha anche portatori di munizioni di armi nucleari tattiche per l’artiglieria delle forze di terra con un calibro superiore a 152 mm. Si tratta del semovente d’artiglieria di fabbricazione sovietica prima e russa poi Msta e il Semovente 2S5 Giatsint.