È sotto gli occhi di tutti come stia prendendo forma la Rai del governo Meloni, alle prese con scelte a dir poco sorprendenti. Nominato il nuovo amministratore delegato, Roberto Sergio, il cui inserimento giunge dopo le dimissioni di Carlo Fuortes, che si fa fatica a indicare come volontarie. Era infatti ormai chiara la voglia di un generale cambio di volti all’interno della Rai, il che lo ha spinto a fare la prima mossa. La rete pubblica nazionale dice inoltre addio a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, così come ai loro ottimi numeri, che tenteranno di replicare altrove. Una scelta, soprattutto quest’ultima, apparsa come inconcepibile per molti, pur tenendo soltanto conto dei guadagni garantiti da Che tempo che fa. Il punto che pare sfuggire, però, è che la Rai è un ricco impero televisivo, cinematografico e non solo, giunto a un tale livello d’espansione da non preoccuparsi eccessivamente dei profitti dei suoi programmi. Non dispiace di certo che una produzione sia in attivo ma, va ricordato, il cuore dell’azienda è politico, non economico.
Rai, Roberto Sergio chi è
È ormai ufficiale, Roberto Sergio, 63 anni, è il nuovo amministratore delegato della Rai. Nomina approvata dal consiglio di amministrazione della rete pubblica nazionale, ricevendo l’assenso da parte dei membri selezionati dai partiti di governo e da Marinella Soldi, presidente Rai (voto doppio per lei, ndr). Una scelta politica, come si è ormai abituati in casa Rai, che ha visto di fatto esprimersi soltanto tre dei cinque potenziali votanti politici: Simona Agnes per Forza Italia, Igor De Biasio per la Lega (in favore, ndr) e Francesca Bria per il Partito democratico (contraria, ndr). Astenuti infatti i rappresentati di Movimento 5 Stelle e Indipendenti, Alessandro Di Majo e Riccardo Logonà.
Roberto Sergio è nato a Roma nel 1960 ed è laureato in Scienze politiche e Scienze delle Comunicazioni. Non un volto nuovo in Rai, tutt’altro, lavorando in azienda dal 2004, entrando in qualità di responsabile dell’area Nuovi Media.
Svariati gli incarichi ricoperti nel corso del tempo, da presidente di Sipra, col tempo divenuta Rai Pubblicità, a Rai Net, Rai Sat, Rai Way e non solo. Nel 2015 ha poi dato il via alla propria scalata in ambito Direzione, divenendo dapprima vicedirettore, poi responsabile ad interim e infine direttore nel 2017. Sposato con Isabella Rusconi, facendo un salto nella sua vita privata, è padre di due figli, Erminio ed Elisa.
Roberto Sergio: quanto guadagna l’AD Rai
Politicamente parlando Roberto Sergio è una figura molto apprezzata. Evidenti i suoi legami a destra, considerando la scelta del governo Meloni, ma ben noti anche i rapporti al centro (amico personale di Pier Ferdinando Casini, ndr).
Una delle sue sfide professionali è stata quella di digitalizzare del tutto gli studi e i processi produttivi, di fatto svecchiando la lavorazione interna in casa Rai. Non a casa era stato chiamato per il settore Nuovi Media inizialmente.
L’obiettivo prefissato è oggi quello di riuscire a intercettare il gusto dei giovanissimi, il cui linguaggio pare fin troppo spesso sfuggire, a differenza di quanto accade su molte piattaforme streaming. Non mancano eccezioni positive, come Mare Fuori, ma ciò dovrà divenire la regola. La fascia d’età da attirare è quella tra i 15 e i 24 anni, che si prefigura come una montagna da scalare per Roberto Sergio. Per spronarlo a riuscire nell’impresa è previsto un lauto stipendio.
Non si hanno ancora cifre ufficiali ma, come nel caso di Carlo Fuortes, il nuovo amministratore delegato Rai guadagnerà con ogni probabilità 17.142 euro lordi al mese, più di 200mila euro annui.