La guerra in Ucraina va ormai avanti da oltre un anno, 375 giorni per le precisione che hanno portato sul territorio ucraino distruzione e devastazione, con il conflitto che si è fatto sempre più duro. La resistenza dell’esercito di Kiev è più che mai decisa a vincere la battaglia e preservare la propria presenza sul territorio, ma dall’altro lato la Russia avanza duramente giorno dopo giorno pianificando l’attacco finale che potrebbe segnare una vera e propria svolta.
Dal 24 febbraio 2022 a oggi, infatti, diversi sono stati i tentativi del Cremlino di mettere fine alla guerra, portando dalla propria parte i favori e la vittoria finale, con mezzi sempre più distruttivi messi in campo. L’ultima minaccia, oltre alla sempre presente del nucleare, sono i missili Kalibr che sono tornati a disposizione nell’artiglieria di Mosca. Ma cosa sono e che minaccia possono essere per il prosieguo del conflitto in Ucraina.
Missili Kalibr, l’esercitazione dal Giappone
Le voci di un possibile ritorno in campo dei missili Kalibr arriva dalle esercitazioni che la Russia ha concluso negli scorsi giorni. Il Cremlino, infatti, ha dato il via libera ad alcune esercitazioni che si sono svolte il 3 marzo nel Mar del Giappone, con un sottomarino che ha sganciato i temibili missili con l’obiettivo di centrare un target ben preciso a distanza di diversi chilometri.
Dal mare nipponico, infatti, è partito il lancio balistico dal sottomarino “Petropavlovsk-Kamchatsky” che ha colpito un obiettivo situato nella regione di Khabarovsk, nella Russia sud-occidentale. Una esercitazione che ha lasciato più che soddisfatta Mosca, che ha annunciato che l’obiettivo designato è stato colpito dai missili Kalibr nel campo tattico Syurkum nella regione di Khabarovsk all’ora prevista.
Un piano perfetto per il Cremlino, che ha anche condiviso il video del lancio tramite il ministero della Difesa. Un chiaro messaggio da parte di Vladimir Putin alle Forze armate ucraine e al mondo intero: la Russia è pronta a colpire anche a lunghe distanze.
Come funzionano i missili Kalibr
Ma cosa sono e come funzionano nello specifico i missili Kalibr? Si tratta di una famiglia di missili cruise di fabbricazione russa lanciabili da navi di superficie e sottomarini in funzione anti-nave, anti-sommergibile e da attacco terrestre, sviluppata dal Design Bureau Novator. Lunghi più di 6 metri, rappresentano uno dei pilastri delle capacità offensive dell’esercito del Cremlino con una gittata stimata di circa 1.500-2.500 chilometri.
Si dividono in tre tipologie, note anche come 3M-54, 3M-14 ed R91, con classificazione Nato SS-N-27 Sizzler ed SS-N-30A mentre per l’esportazione sono noti come ‘Club’. Si tratta di missili modulabili, ovvero che possono essere lanciati nelle varie versioni da navi e sottomarini e sono, quindi, sia di natura subsonica che supersonica. Sviluppati nel 1985 dal Novator Experimental Design Bureau, le testate possono arrivare a pesare anche 450 chilogrammi con una rilevante capacità esplosiva.
L’utilizzo dei missili Kalibr non è una novità. Il battesimo di fuoco, infatti, è avvenuto nell’ottobre 2015 quando 26 missili furono usati nel conflitto in Siria attraverso navi russe spostate per l’occasione nel Mar Caspio. In quel caso i missili volarono per circa 1.800 chilometri prima di raggiungere i loro obiettivi, raggiungendo Raqqa, Aleppo ed Idlib.
Nella guerra ucraina, poi, sono già scesi in campo nel marzo del 2022, quando la Russia ha annunciato di averli usati per centrare alcuni bersagli come gli impianti di produzione di Nezhin, a Nord-Est di Kiev, a oltre 600 chilometri di distanza dal Mar Nero. I missili in quell’occasione sono stati lanciati dalle navi della flotta russa schierata sul Mar Caspio nelle versioni avio-lanciata, sottomarina e navale.