Istanbul, e il mondo occidentale, sconvolti da un nuovo attentato. “E’ stato un vile attentato” ha denunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan commentando l’attacco terroristico nell’affollatissima via pedonale di Istiklal Caddesi in pieno centro domenica alle 16.20, in cui almeno 6 persone hanno perso la vita e 81 sono rimaste ferite. Almeno 4 delle vittime sono morte sul posto. Tra di loro anche bambini.
Attentato a Istanbul: cosa sappiamo
“C’è odore di terrorismo qui” ha dichiarato Erdogan, ipotizzando il ruolo di una donna in quanto accaduto (quella ritratta nella foto, ndr). “La nostra nazione stia sicura che gli autori saranno puniti come meritano”. Parlando prima della sua partenza per il vertice del G20 in Indonesia, dove ci sarà anche la premier Meloni alla sua prima vera prova internazionale – Meloni incontrerà Biden, Xi e Modi -, Erdogan ha affermato che le informazioni iniziali suggeriscono che una “donna ha avuto un ruolo” nell’attacco.
Il ministro della Giustizia della Turchia Bekir Bozdag ha detto che la donna è stata vista seduta su una delle panchine di Istiklal Caddesi per più di 40 minuti. L’esplosione sarebbe avvenuta pochi minuti dopo che si è alzata. “Ci sono due possibilità: o c’era un meccanismo messo in questa borsa che è esploso, o qualcuno l’ha azionato a distanza”.
La polizia turca ha già arrestato 46 persone sospette, secondo quanto riportano le fonti ufficiali governative. Il ministro dell’Interno turco Suleyman Soylu ha spiegato alla stampa che tra i sospetti arrestati c’è anche la “persona che ha lasciato la bomba che ha causato l’esplosione”.
La donna attentatrice appartiene al PKK
Per l’attentato Soylu ha incolpato il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan che porta avanti una campagna per l’autogoverno curdo nella Turchia sudorientale dagli anni ’80 ed è bollato come gruppo terroristico da Turchia, Unione Europea e Stati Uniti: “La nostra valutazione è che l’ordine per l’attacco terroristico mortale sia arrivato da Kobane nel nord della Siria“, dove il gruppo ha il suo quartier generale siriano.
Nessun gruppo terroristico tuttavia al momento ha ancora rivendicato la responsabilità dell’esplosione, anche se la donna arrestata considerata l’attentatrice ha ammesso la sua appartenenza al PKK.
In seguito all’esplosione, la sospettata è corsa a prendere un taxi per il quartiere Esenyurt di Istanbul, non vicina all’area di Taksim dove è avvenuta l’esplosione. La polizia di Istanbul ha setacciato 1.200 telecamere di sicurezza e condotto raid in 21 luoghi diversi in cui la donna è stata identificata, prima di essere arrestata alle 2:50 di notte.
“Il ministro degli Interni turco ha detto che la Polizia aveva una registrazione vocale di un discorso tra i membri del PKK che dicevano che la donna avrebbe dovuto essere uccisa prima che la polizia la catturasse”, riferiscono alcune fonti media. “Il ministro ha detto che il passo successivo per i responsabili dell’attentato sarebbe stato quello di fuggire in Grecia prima di essere catturati dalla Polizia turca”.
Nessun italiano coinvolto
Immediata la reazione Usa: gli Stati Uniti hanno detto subito di essere “spalla a spalla con il nostro alleato della NATO nella lotta al terrorismo”. Sul fronte europeo, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto su Twitter: “I miei pensieri sono con le vittime e le loro famiglie”. Il presidente francese Emmanuel Macron ha inviato un messaggio di cordoglio al popolo turco: “Condividiamo il vostro dolore. Siamo con voi nella lotta al terrorismo”. Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha twittato in turco: “Il dolore dell’amichevole popolo turco è il nostro dolore”.
In una nota della Farnesina, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che “al momento non risultano italiani né tra le vittime né tra i feriti. Il Consolato Generale in stretto raccordo con l’Unità di Crisi si è immediatamente attivato per verificare l’eventuale coinvolgimento di connazionali”.
“L’Italia condanna con la massima fermezza il vile attentato che ha sconvolto la città di Istanbul. Nell’esprimere solidarietà alle famiglie delle persone colpite e auguri di pronta guarigione ai feriti, l’Italia riafferma la sua vicinanza alle istituzioni e al popolo turco e ribadisce, nel giorno dell’anniversario della strage del Bataclan, il suo risoluto impegno nella lotta al terrorismo”.
I precedenti attentati in Turchia
Questa è la prima esplosione nella città più grande della Turchia da diversi anni. La Turchia è stata colpita da una serie di attentati mortali tra il 2015 e il 2017 da parte dell’ISIS e dei gruppi curdi messi fuori legge.
Il PKK, regolarmente preso di mira dalle operazioni militari turche, è anche al centro di un durissimo scontro tra Svezia e Turchia, che da maggio blocca l’ingresso di Stoccolma nella NATO, accusandola di “tollerare” in qualche modo l’organizzazione terroristica.
Nel luglio 2015 almeno 30 persone sono state uccise e quasi 100 ferite dopo un’esplosione nella città turca sudorientale di Suruc, al confine con la Siria. Un mese dopo, ad agosto, un attentato dinamitardo in una stazione di polizia di Istanbul ha ferito 5 agenti di polizia e 2 civili. A ottobre due esplosioni a un incrocio stradale nel centro della capitale turca Ankara hanno ucciso almeno 95 persone e ferito quasi altre 200.
A febbraio 2016 almeno 28 persone sono state uccise e altre 60 ferite in un’autobomba ad Ankara. A marzo dello stesso anno almeno 37 persone sono state uccise e più di 70 ricoverate in ospedale con ferite dopo che un’autobomba ha colpito Ankara. Appena dopo almeno 5 persone sono state uccise e 36 ferite dopo che un’esplosione causata da un kamikaze ha colpito la popolare via Istiklal nella zona centrale di Piazza Taksim, nel centro di Istanbul.
A dicembre 2016 due attentati all’esterno di uno stadio di calcio di Istanbul, rivendicati da una propaggine del PKK, hanno ucciso 38 persone e ne hanno ferite 155.