Nuovo allarme caldo: dove si superano i 40 gradi

A livello globale, l’estate 2023 si sta rivelando l’ennesima stagione torrida e con un caldo record

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’attuale anticiclone africano chiamato Nerone sta causando l’arrivo della terza fase di calore dell’estate del 2023, portando con sé impatti negativi. Le temperature sono previste in aumento, con un notevole incremento programmato a partire dal 18 agosto, venerdì, e raggiungeranno il loro apice nel corso del fine settimana. Dopo una breve pausa iniziale questo mese, il calore eccezionale sta tornando a colpire l’Italia, con tutte le conseguenze che ormai conosciamo bene. Una delle maggiori preoccupazioni è probabilmente rappresentata dallo zero termico, il quale nei giorni a venire è previsto superi la soglia dei 5.000 metri: un pericolo di estrema rilevanza per i ghiacciai italiani, che già si stanno sciogliendo a ritmo sostenuto.

L’arrivo di Nerone, ecco le città dove sarà caldo record

L’anticiclone denominato Nerone ha avuto origine nell’area sub-sahariana, rafforzandosi ulteriormente attraverso il passaggio nella penisola iberica nella settimana passata. Attualmente, ha raggiunto l’Italia e i suoi impatti sono già in corso. Si prospettano almeno 10 giorni con punte di calore fino a 40°C anche nelle regioni settentrionali. I primi giorni di record probabilmente saranno il 18 e il 19 agosto, con cinque città (Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze e Perugia) colpite dal bollino rosso, come riportato dal bollettino giornaliero del Ministero della Salute.

L’escalation delle temperature si protrarrà durante il weekend coinvolgendo anche Roma e altre città del Centro, nonché Pavia, Alessandria e Rovigo. Le letture termiche potrebbero variare tra i 37 e i 39 °C, con valori più elevati in Sardegna, e raggiungere addirittura i 40°C all’inizio della settimana successiva. L’aria calda sarà particolarmente avvertita nelle zone della Pianura Padana e della Toscana, mentre al Sud potrebbe attenuarsi leggermente.

Alcuni temporali potrebbero manifestarsi soprattutto nelle regioni delle Alpi e degli Appennini, in particolare nelle aree del Cadore e della Carnia. Tuttavia, la frequenza di questi fenomeni tenderà a diminuire gradualmente con il passare dei giorni e l’incremento delle temperature.

Secondo le previsioni, sembra che un breve periodo di tregua potrebbe giungere intorno al 26 agosto, con l’arrivo di una perturbazione atlantica già attiva nel Regno Unito. In questo scenario, è probabile che si verifichino temporali intensi e forti precipitazioni, con le relative conseguenze e possibili danni. Di fronte alla tendenza dell’estate del 2023, è difficile mettere in dubbio l’impatto del cambiamento climatico.

Luglio è il mese più caldo mai registrato

Il mese di luglio nel 2023 ha stabilito un nuovo record come il periodo più caldo mai registrato in termini di temperatura media globale. Questa informazione è stata ufficializzata dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale e dal Servizio per i Cambiamenti Climatici Copernicus. Durante i primi 23 giorni del mese, la temperatura media globale ha raggiunto il valore di 16,95°C, nettamente superiore ai 16,63°C registrati nel luglio del 2019, che fino ad ora deteneva il primato.

Inoltre, durante il mese di luglio del 2023, la soglia critica di aumento di temperatura di +1,5°C rispetto all’era pre-industriale è stata superata più volte. Questo valore rappresenta il limite che i Paesi dell’ONU si sono fissati, entro il quale le conseguenze del cambiamento climatico dovrebbero essere più gestibili.

Nella prima settimana di luglio 2023, è stato registrato un evento senza precedenti: è stata dichiarata come la settimana più calda mai documentata a livello mondiale. Tale notizia è stata comunicata dall’ONU, che ha sottolineato che ci troviamo ormai in una situazione completamente nuova e che ci aspettiamo ulteriori record di calore già nei prossimi mesi. Il fattore principale di questa escalation termica è l’El Niño, un fenomeno climatico che porta a un notevole riscaldamento delle acque nell’Oceano Pacifico.

In effetti, in quattro giorni, per ben tre volte, è stata superata la temperatura media superficiale della Terra, raggiungendo un picco di 17,23°C. Questo aumento è attribuito alla potente influenza dell’El Niño.