Una nuova ondata di caldo è in arrivo sull’Italia, con temperature in netto aumento rispetto alla media stagionale. Dopo la tanto discussa ottobrata, infatti, sulla Penisola si abbatterà anche la “novembrata“, un fenomeno straordinario mai registrato nel nostro Paese che potrebbe portare a numerosi rischi per il clima e per il territorio. Gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre, infatti, “regaleranno” caldo record, tempo soleggiato e assenza di piogge.
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Novembrata in arrivo, chi ne risentirà
La novembrata, così come la citata ottobrata delle scorse settimane, non farà sconti all’Italia con le temperature che si alzeranno in maniera netta da Nord a Sud. Un clima che, a novembre, è atipico se si pensa all’autunno come stagione dei primi freddi e dei cappotti. Ma il 2022, che è una sorpresa continua, fa eccezione e con l’arrivo dell’anticiclone africano che dominerà il Mediterraneo centro-occidentale le colonnine di mercurio schizzeranno verso l’alto.
Si parla di circa 10 gradi in più rispetto alla media del periodo, condizioni climatiche simili a quelle di giugno che è stato vissuto boccheggiando all’insegna di una stagione estiva torrida e con temperature record. La novembrata, dicono gli esperti, porterà con sé, caldo da Nord a Sud, con lo zero termico sulle Alpi che salirà anche al di sopra dei 3.500 metri. In Sardegna, Centro Nord e Alpi le temperature resteranno per molti giorni fortemente superiori alla norma stagionale, mentre a Roma si registreranno massime tra 26 e 28°C, al Nord si raggiungeranno tra i 19 e i 25 gradi, al Centro tra 24 e 28 mentre al Sud si arriverà a valori record di 30-31°C.
I rischi per l’ambiente
Ovviamente l’aumento delle temperature tra fine ottobre e inizio novembre fanno suonare il campanello d’allarme di meteorologi ed esperti del settore. Quello appena passato, infatti, si prospetta come l’ottobre più caldo dal 1800 e l’avvio di novembre col caldo anomalo potrebbe portare a un quadro ancor più drammatico nei ghiacciai. Secondo quanto riferito da Gabriele Serafini, Tecnico meteorologo Ampro, i rischi sono tanti: “Con l’arrivo dell’inverno si possano riproporre fenomeni estremi come l’alluvione nelle Marche”.
L’anomalia climatica preoccupa anche gli agricoltori e Coldiretti, con quest’ultima che lancia l’allarme per il grano italiano. Infatti, nonostante l’aumento delle superfici coltivate (passate da 1,23 milioni di ettari del 2021 a 1,24 milioni nel 2022), la produzione prevista per il 2022 è in calo del 5%. Ma a rischio sono tutti i raccolti: dai kiwi al radicchio del Veneto fino ai carciofi della Sardegna e agli ortaggi lungo tutta la Penisola.
Novembrata e assist sui riscaldamenti
Se da un lato c’è preoccupazione per il cambiamento climatico, dall’altro le amministrazioni comunali sorridono e colgono l’assist per posticipare l’accensione dei riscaldamenti. Se in città come Milano o Torino i cittadini erano abituati al calore dei termosifoni già da metà ottobre, in questo 2022 sono già arrivati già diversi rinvii e potrebbero ancora arrivarne altri.
A Milano, per esempio, dal 15 ottobre si era posticipata la data di accensione al 22 e al 29 ottobre poi. Ora il sindaco Sala ha nuovamente ritardato al 3 novembre. A Torino, invece, dopo il primo rinvio al 22 ottobre, la data momentanea è quella del 29 ottobre ma anche questa è prossima a slittare. A Bologna si partirà dal 2 novembre, mentre tra Bergamo, Cremona e Varese i termosifoni si accenderanno proprio nell’ultimo weekend di ottobre.