Dalle multe 1,25 miliardi di euro ai Comuni: Milano da record

Nei primi 9 mesi del 2025 le multe stradali hanno fruttato 1,25 miliardi ai Comuni italiani: Milano al top, Valle d’Aosta in coda

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Le nuove norme introdotte dal Codice della strada e le modifiche sull’uso degli autovelox non hanno fermato le entrate da sanzioni. Nei primi nove mesi del 2025 i Comuni italiani hanno incassato complessivamente 1,25 miliardi di euro dalle multe stradali. È quanto emerge da un’analisi del Codacons che ha esaminato i dati ufficiali relativi alle violazioni rilevate tra gennaio e settembre. Secondo lo studio, le sanzioni a carico delle famiglie hanno generato introiti per 1.253.283.834 euro. La regione con il maggior volume di incassi è la Lombardia, che ha raccolto 305,7 milioni di euro. Seguono Toscana con 131,4 milioni ed Emilia-Romagna con 129 milioni. In fondo alla classifica si colloca la Valle d’Aosta, con poco più di 2 milioni nello stesso periodo. Tra le grandi città sopra i 250mila abitanti è Milano a registrare il primato, con entrate da multe pari a 123 milioni di euro. Roma segue con 78,4 milioni, mentre Firenze si posiziona al terzo posto con 39,4 milioni.

La distribuzione per dimensione dei Comuni

Il Codacons ha analizzato anche gli incassi suddivisi per fascia demografica dei comuni. Le amministrazioni con meno di 5mila abitanti hanno raccolto 70,7 milioni di euro. Salendo di fascia, i comuni tra i 5mila e i 10mila abitanti hanno incassato 92 milioni, quelli tra i 10mila e i 20mila 125 milioni, e i comuni compresi tra 20mila e 60mila residenti hanno ottenuto 219,6 milioni. Le città con una popolazione tra i 60mila e i 250mila abitanti hanno raggiunto 215 milioni, mentre le metropoli sopra i 250mila abitanti sfiorano i 400 milioni di euro.

L’impatto delle nuove regole

Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre 2024, ha introdotto un inasprimento delle sanzioni per alcune violazioni. Successivamente, il 12 giugno 2025, sono diventate operative le regole che limitano l’installazione degli autovelox, definendo distanze minime e limiti specifici per le diverse tipologie di strada. Nonostante ciò, il numero di multe non è calato in maniera significativa. Rispetto allo stesso periodo del 2024, il totale delle entrate registra infatti una riduzione del 3,2%, pari a circa 41,5 milioni di euro in meno. Un calo minimo, che mostra come le sanzioni restino una voce importante per i bilanci locali.

Le regioni in crescita e quelle in calo

Le variazioni territoriali sono molto marcate. Il Molise è la regione con l’incremento più rilevante: +86% rispetto ai primi nove mesi del 2024. Crescite importanti anche in Sardegna (+22%) e Umbria (+18%). All’opposto, la Basilicata registra un crollo dei proventi del -23,5%. In calo anche la Sicilia, con un -18%. Sul fronte delle città, Napoli mostra l’aumento più consistente tra le grandi aree urbane: +41,7% rispetto allo scorso anno. Segue Firenze, con un +32,4%. In controtendenza, Palermo e Torino perdono il 16% degli incassi e Roma registra un calo dell’11%.

Il censimento degli autovelox

Il quadro potrebbe cambiare ulteriormente nei prossimi mesi. A partire dal 30 novembre 2025, infatti, scatterà l’obbligo per gli enti locali di comunicare alla banca dati nazionale tutti gli apparecchi di rilevazione della velocità in funzione. I Comuni che non adempiranno all’obbligo saranno costretti a disattivare gli autovelox, rinunciando così a un gettito significativo. Solo nelle principali città italiane, nel 2024, i dispositivi hanno garantito introiti per oltre 62 milioni di euro. Il censimento introdotto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mira a garantire maggiore trasparenza e uniformità nell’utilizzo degli autovelox, con l’obiettivo di ridurre le polemiche legate a un uso eccessivo o improprio degli stessi