Lidl, condanna per pubblicità ingannevole: risarcimento da 43 milioni di euro

Lidl condannata in Francia per pubblicità ingannevole. Dovrà risarcire per 43 milioni di euro un concorrente diretto per spot trasmessi in tv

Foto di Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato:

Il gruppo tedesco Lidl è stato recentemente condannato in Francia per aver messo in atto pratiche commerciali ingannevoli. Secondo una sentenza del 4 luglio, il distributore è stato ritenuto responsabile per aver trasmesso spot televisivi che promuovevano prodotti a prezzi vantaggiosi senza garantirne la disponibilità per almeno 15 settimane in tutti i punti vendita. La Corte d’Appello ha stabilito che tale comportamento costituisce una forma di concorrenza sleale danneggiando direttamente il concorrente Intermarché che dovrà essere risarcito da Lidl con 43 milioni di euro.

La causa è stata avviata dalla società ITM, responsabile della politica commerciale del Groupement des Mousquetaires (che include Intermarché e Netto), nel 2019. Dopo un primo rigetto nel 2022, ITM ha presentato ricorso ottenendo la condanna in appello.

Le motivazioni della condanna: spot poco chiari e disponibilità limitata

La sentenza ha analizzato 374 spot pubblicitari trasmessi tra il 2017 e il 2023. Queste pubblicità mostravano prodotti a prezzi competitivi, spesso in contesti di utilizzo quotidiano e con il prezzo in evidenza. Al centro della questione il fatto che l’indicazione che i prodotti fossero disponibili solo in alcuni punti vendita fosse stata mostrata in maniera poco visibile: piccoli caratteri, posizionati in basso a destra dello schermo, per pochi secondi.

Dal 2021 la dicitura è stata aggiunta anche tramite voce fuori campo, ma la Corte ha rilevato che la modalità di comunicazione era comunque poco chiara per il consumatore medio. Inoltre, è stato evidenziato come Lidl fosse consapevole della non disponibilità estesa dei prodotti, elemento che conferma l’intenzionalità delle infrazioni.

Lidl in Italia: numeri in crescita e impatto sul sistema economico

Mentre in Francia Lidl affronta la condanna per pubblicità ingannevole, in Italia l’azienda continua a registrare numeri record. Nel 2024, secondo i dati preliminari, Lidl Italia ha raggiunto 7,5 miliardi di euro di ricavi, in crescita rispetto ai 7,2 miliardi dell’anno precedente. Una parte significativa del risultato è attribuita agli acquisti di prodotti Made in Italy, che hanno generato un export di circa 2,5 miliardi, con un aumento del 4,2% rispetto al 2023.

Secondo il presidente di Lidl Italia, Massimiliano Silvestri, questo ha permesso alle PMI fornitrici di toccare “30 mercati in Europa dove da sole difficilmente sarebbero arrivate”. Il contributo di Lidl al PIL italiano è stato di 7,6 miliardi di euro nel 2023, pari allo 0,4% del totale nazionale. Il numero dei lavoratori diretti si aggira intorno alle 23.000 unità, ma arriva vicino ai 100.000 se si considerano anche gli indiretti e l’indotto.

Gli investimenti in Italia

Negli ultimi cinque anni Lidl ha investito in Italia oltre 2,1 miliardi di euro, destinati all’apertura di nuovi negozi, centri logistici e al rinnovamento delle strutture esistenti. Per il prossimo triennio, l’azienda ha annunciato un piano d’investimenti da 1,5 miliardi di euro con l’obiettivo di aprire altri 150 punti vendita, assumere 6.000 nuovi dipendenti e raggiungere quota 1.000 negozi entro il 2030. Secondo Teha Group, Lidl si colloca al 28° posto per ricavi tra le grandi aziende italiane e al 7° posto tra le realtà della GDO, salendo al 5° se si escludono i gruppi multisign.