Inchiesta Liguria, la procura chiede il processo immediato per Toti, Spinelli e Signorini

La Procura di Genova richiede il giudizio immediato per Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini, accusati di corruzione e altri reati

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La Procura di Genova ha chiesto il giudizio immediato per tre personaggi di spicco del panorama ligure dei quali si parla da mesi per le indagini di corruzione: Giovanni Toti, ex presidente della Regione Liguria, Aldo Spinelli, imprenditore portuale, e Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale.

Toti è accusato di corruzione, falso e voto di scambio. La richiesta è stata trasmessa al giudice per le indagini preliminari, il quale dovrà verificare la presenza dei requisiti necessari per procedere e fissare la data del processo. Il dibattimento potrebbe iniziare tra ottobre e novembre.

Un incontro decisivo con la procura

Il procuratore capo Nicola Piacente ha convocato i legali degli indagati per annunciare la richiesta di giudizio immediato. Gli avvocati Stefano Savi, Andrea Vernazza e Sandro Vaccaro hanno accolto l’incontro come un atto di cortesia da parte del procuratore. “È stata una cortesia – hanno dichiarato – che il procuratore ci ha voluto fare”.

Gli indagati hanno ora quindici giorni, dopo l’emissione del decreto, per valutare se optare per procedure alternative come il rito abbreviato o il patteggiamento. Tuttavia, i legali hanno chiaramente indicato la loro intenzione di affrontare il processo completo. “Noi non chiederemo alcun rito alternativo,” hanno dichiarato, mostrando fiducia nella propria strategia difensiva e nella possibilità di contestare le accuse in tribunale.

Un dossier dettagliato

La Procura di Genova ha elaborato un corposo documento di 30 pagine contenente le prove raccolte contro Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini. Questo dossier comprende la testimonianza di 35 persone, 44 dispositivi elettronici, tra cui cellulari, computer, hard disk e chiavette Usb, intercettazioni per cui è stata richiesta la trascrizione, e 28 informative redatte dalla Guardia di Finanza. Il materiale probatorio sarà presto accessibile alle difese dei tre imputati, che attualmente si trovano agli arresti.

Preparazione alla difesa

L’attenzione si sposta ora sulla preparazione della difesa. Gli avvocati avranno accesso a tutto il materiale probatorio, comprese una serie di intercettazioni ancora inedite. Stefano Savi ha detto a tal proposito di voler ascoltare e analizzare non solo il contenuto, ma anche i toni delle conversazioni intercettate. “Vogliamo ascoltare anche i toni usati perché a volte potrebbero essere delle battute,” ha detto, suggerendo che il contesto potrebbe essere nuovamente interpretato nella comprensione delle prove.

Il giudice per le indagini preliminari ha il compito di valutare le prove raccolte e decidere, entro 5 giorni, se procedere con il giudizio immediato. In caso di accoglimento della richiesta, la data del processo sarà fissata.

Revoca degli arresti domiciliari e richiesta dimissioni per Toti

Appena un giorno prima della richiesta di giudizio immediato, Giovanni Toti aveva avanzato istanza per la revoca degli arresti domiciliari, misura cautelare in vigore dal 7 maggio. Il legale di Toti, Stefano Savi, ha detto più volte che non sussistono più i presupposti per mantenere la custodia domiciliare. “La nostra richiesta – ha dichiarato Savi – è basata sul fatto che non ci siano più i presupposti per mantenere la custodia. Dopo le dimissioni che hanno fatto venire meno la carica pubblica e vista la chiusura imminente delle indagini non ci sono più i requisiti per mantenere Toti ai domiciliari”. L’istanza è stata respinta.

Il 26 luglio, l’assessore regionale Giacomo Giampedrone, su delega dello stesso Toti, ha presentato all’ufficio protocollo della Regione Liguria una lettera di dimissioni irrevocabili. Si apre ora la strada al prossimo presidente della Liguria.