Giancarlo Giorgetti è stato nominato ministro delle Finanze dell’anno da The Banker, la rivista mensile del Financial Times dedicata agli affari internazionali. Il riconoscimento è legato ai suoi sforzi per contenere il crescente deficit italiano e promuovere gli investimenti pubblici, attraverso un piano a lungo termine mirato a ridurre il significativo rapporto debito/Pil del Paese.
Le problematiche che ha dovuto risolvere Giorgetti
Come sottolinea la rivista, ricoprire il ruolo di ministro delle Finanze in Italia è una sfida ardua. Il Paese deve affrontare numerosi problemi economici, tra cui crescita stagnante, bassa produttività, elevata evasione fiscale e uno dei più alti livelli di debito pubblico al mondo. Queste difficoltà spiegano perché, negli ultimi vent’anni, molti governi italiani abbiano spesso optato per ministri delle Finanze di impostazione tecnocratica.
Nominato nel 2022, Giancarlo Giorgetti rappresenta un’eccezione a questa tradizione. Politico di lungo corso della Lega, The Banker lo descrive come un moderato con un atteggiamento prudente e pro-Europa, nonostante alcune posizioni del suo partito di destra. “Sebbene non fosse la prima scelta della premier Giorgia Meloni, Giorgetti si è rapidamente affermato come una voce pragmatica in un governo che, secondo i critici, spesso indulge in retorica e politiche populiste”, sottolinea la rivista.
Prima di assumere l’incarico di ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti ha maturato quasi trent’anni di esperienza come deputato, dedicandosi principalmente a negoziazioni dietro le quinte per conto di altri, tra cui il leader della Lega Matteo Salvini. Dal 2001 al 2013 ha ricoperto il ruolo di presidente della Commissione bilancio della Camera dei Deputati, un’esperienza che si è rivelata preziosa sia nelle trattative con i gruppi parlamentari sia nella gestione della complessa Legge di Bilancio annuale dell’Italia.
Le misure attuate dal ministro
Secondo The Banker, nel corso del 2023 Giancarlo Giorgetti ha fissato obiettivi ambiziosi per affrontare il crescente deficit italiano, sostenere gli investimenti pubblici e avviare una riduzione dell’enorme debito del Paese a partire dal 2027. Tra le misure proposte, vi è l’aumento della tassazione per le aziende che operano in settori favoriti da condizioni commerciali vantaggiose. Tuttavia, la sua proposta di introdurre una tassa aggiuntiva sulle banche è stata ridimensionata dopo aver provocato una svendita sul mercato azionario.
Giorgetti ha inoltre implementato politiche di contenimento della spesa, richiedendo ai ministeri di realizzare risparmi complessivi pari a 4 miliardi di euro. La Commissione europea ha accolto positivamente il suo operato, giudicando la legge di Bilancio 2025 conforme alle sue raccomandazioni e definendo il piano di rimborso del debito italiano “credibile” e “sostenibile”.
Il lavoro del Governo con Giorgetti
Il riconoscimento al ministro Giorgetti trova riscontro nei recenti risultati economici dell’Italia. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,4%, mentre la disoccupazione continua a calare, registrando una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Secondo i dati certificati dall’Istat per il terzo trimestre, il deficit è sceso al 2,3%, rispetto al 6,3% dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il saldo primario delle amministrazioni pubbliche è tornato positivo, con un’incidenza sull’economia pari all’1,7% del Pil, a fronte del -2,8% registrato nello stesso trimestre del 2023. Anche il reddito disponibile delle famiglie ha segnato un incremento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, accompagnato da una crescita dei consumi pari all’1,6%.