Francesco Totti, 1,5 milioni di tasse non pagate: nel mirino la carriera televisiva

Guai con il Fisco per Francesco Totti, che per 5 anni ha evitato di aprire la partita Iva: ecco cosa ha messo nei guai l'ex capitano della Roma

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pessime notizie per Francesco Totti, di colpo chiamato a regolarizzare i propri conti in sospeso con il Fisco. L’ex capitano della Roma è finito nel mirino dell’Agenzia delle Entrate a causa della sua proficua carriera televisiva.

Francesco Totti, debito col Fisco

Non è di certo la prima volta che la Guardia di Finanza effettua controlli su personaggi famosi, individuando evidenti irregolarità da saldare. A volte tutto ciò si trasforma in scontri in tribunale ma non sembra affatto questo il caso di Francesco Totti.

I suoi guai con il Fisco ammontano a circa 1,5 milioni di euro. Una cifra da saldare che di certo l’ex 10 è in grado di permettersi, ma che ha ovviamente un peso notevole, considerando anche il dispendioso processo di divorzio da sua moglie Ilary Blasi.

Ma cosa è successo? Per un totale di 5 anni Francesco Totti non ha pagato l’Iva dovuta. Si è cimentato in un gran numero di impegni lavorativi televisivi, tra comparsate e spot pubblicitari, senza però mai aprire la partita Iva. Ricevuta la relativa documentazione, si è affrettato a saldare il dovuto, più ovviamente la relativa mora accumulatasi.

Agenzia delle Entrate, il caso Totti

Nel corso degli ultimi anni il nome di Totti è stato in maniera quasi costante sui giornali, anche se meno in quelli sportivi. L’attenzione del gossip per la sua vita privata è stata evidente e notevole. Il suo divorzio con Ilary Blasi fa ancora discutere, soprattutto tenendo conto delle frecciatine che i due ex si lanciano a vicenda, in tribunale e fuori.

La conduttrice sta infatti preparando un nuovo documentario sulla sua vita e, c’è da crederlo, ci sarà spazio ancora per il racconto della sua vita con l’ex Pupone. Quest’ultimo ha detto addio alla sua carriera da calciatore al termine della stagione 2016-17. Ciò non ha però segnato la fine del suo percorso lavorativo, anzi.

I grandi brand hanno fatto a gara per potersi accaparrare la sua immagine e, in alcuni casi, le sue “doti attoriali”. È così diventato un testimonial molto richiesto, non soltanto in Italia. Ha così iniziato a firmare numerosi contratti, forse più di quanto avvenuto nei tanti anni vissuti sul campo verde di gioco.

Dal 2018 al 2022 ha prestato la propria immagine per numerosi marchi, tra i quali:

  • Volkswagen;
  • Heineken;
  • Dash;
  • Wind;
  •  Lotto

Pochi esempi in quello che è un mondo di sponsorship molto vario. La lista comprende anche La Notte dei Re, ben noto torneo di padel, al quale se ne affianca uno di calciotto. Ha poi preso parte al reality Amazon Celebrity Hunted, ha presenziato a Che tempo che fa e preso parte alla squadra dello streamer Blur nella Kings League di Piqué.

Al fine di gestire tutto ciò al meglio, Francesco Totti avrebbe semplicemente dovuto aprire una partita Iva. Ciò vuol dire che non abbia pagato le tasse in questi anni, truffando il Fisco? Tutt’altro. L’ex 10 della Roma ha “semplicemente” pagato le tasse dirette derivanti dai compensi ricevuti. Ciò che è mancato all’appello è l’Iva.

La sua attività da testimonial è divenuta a tempo pieno, il che ha cancellato la struttura di rapporto occasionale. Interrotto il meccanismo legale che consente di lavorare senza aprire la partita Iva. Il Fisco, in casi del genere, impone dunque il cambio di regime fiscale.