Morto Alberto Bertone dell’acqua Sant’Anna, impero da 350 milioni di euro

Il fondatore dell'Acqua Sant'Anna Alberto Bertone è morto a 59 anni: lascia un'azienda leader del settore da 350 milioni di euro di fatturato e 2 miliardi di bottiglie l'anno

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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È morto a soli 59 anni Alberto Bertone, il fondatore dell’Acqua Sant’Anna, uno dei più importanti marchi del settore delle acque minerali in Italia. Bertone è scomparso a causa di una grave malattia, scoperta per caso alcuni anni fa. La sua azienda ha un fatturato da 350 milioni di euro, produce 2 miliardi di bottiglie all’anno e ha una quota del mercato italiano attorno al 14%.

Bertone aveva fondato la sua azienda nel 1996, discostandosi molto dall’edilizia, settore in cui era attivo come imprenditore il padre. Negli anni è riuscito a far diventare Sant’Anna, costruita attorno alle fonti di Vinadio, sulle Alpi Marittime, una delle realtà più importanti di un mercato estremamente competitivo come quello delle acque minerali in Italia.

Morto Alberto Bertone

A comunicare la morte di Alberto Bertone è stata proprio l’azienda, che in una nota ha espresso “immenso dolore per la perdita di un imprenditore straordinario”. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, Bertone avrebbe scoperto per caso una grave malattia alcuni mesi fa. Sarebbe proprio questa la causa del decesso dell’imprenditore, a soli 59 anni.

Figlio di imprenditori edili, Bertone ha avuto successo nel mondo dell’impresa imponendosi con il marchio Sant’Anna all’interno del mercato delle acque minerali. Da ragazzo aveva fatto anche parte delle giovanili della Juventus, come attaccante.

Il suo privato è stato segnato da diversi eventi avversi. Nel 2008 ha perso il padre in un incidente stradale. Nel 2016 è invece scomparsa improvvisamente, a soli 40 anni, la moglie Roberta Ruffino, allora madre di un bambino di pochi mesi.

La storia dell’Acqua Sant’Anna

Bertone ha fondato Sant’Anna nel 1996, dopo la scoperta di una fonte d’acqua sulle Alpi Marittime, nel Comune di Vinadio, in provincia di Cuneo. A queste si aggiunsero, nei primi anni 2000, le quattro fonti Rebruant. Il nome deriva dal vicino santuario di Sant’Anna, meta di pellegrinaggio.

Proprio a Vinadio, Bertone decise di erigere lo stabilimento che avrebbe prodotto la nuova acqua. Fin da subito, l’imprenditore decise di puntare sulla tecnologia e su una forte innovazione per guadagnare un vantaggio competitivo nei confronti dei molti concorrenti già da anni presenti sul mercato. Lo stesso Bertone era solito dire:

Venite a visitare il mio stabilimento. Sembra un’astronave di Star Trek: tutto automatizzato dai robot, pulito, efficiente. Poi andate a vedere gli altri impianti, e scoprirete perché diventerò il numero uno.

L’impero di Alberto Bertone

La strategia di Bertone, negli anni successivi, si è rivelata efficace. Acqua Sant’Anna è oggi uno dei principali marchi nel mercato italiano delle acque minerali, che è tra i più competitivi al mondo. Lo stabilimento di Vinadio produce 2 miliardi di bottiglie ogni anno, per una quota di mercato nazionale che arriva al 14%.

Il fatturato dell’azienda è arrivato a 350 milioni di euro, grazie anche a una diversificazione significativa dei prodotti. Oggi, sotto il marchio Sant’Anna, si possono trovare, oltre all’acqua minerale, bibite alla frutta, tè freddo e bibite proteiche. Lo stesso Bertone aveva dichiarato in passato: “Fare soldi con l’acqua non è facile. Dobbiamo inventarcene una al giorno”.