Juventus, Exor respinge l’offerta da 1,1 miliardi di euro di Tether. La scelta di Elkann

Exor respinge l’offerta di Tether per la Juventus. John Elkann pubblica un messaggio sul sito ufficiale del club per spiegare la sua scelta

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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La Juventus resta sotto il controllo della famiglia Agnelli-Elkann. Con una presa di posizione netta e ufficiale, Exor ha respinto all’unanimità l’offerta non sollecitata presentata da Tether per l’acquisizione del 65,4% del capitale di Juventus Football Club S.p.A. detenuto dalla holding. La decisione è stata accompagnata da un messaggio pubblico di John Elkann, amministratore delegato di Exor, che ha ribadito il legame storico tra la famiglia e il club bianconero, escludendo qualsiasi ipotesi di cessione.

Il chiarimento arriva a poche ore dall’annuncio di Tether, società attiva nel settore delle stablecoin e già presente nell’azionariato della Juventus, che aveva comunicato di aver presentato un’offerta vincolante per rilevare la quota di controllo oggi in mano a Exor.

Le parole di John Elkann e la linea della holding

In un video pubblicato sul sito ufficiale della Juventus, John Elkann ha spiegato la posizione della famiglia in modo diretto. La Juventus, ha sottolineato, fa parte della storia familiare da oltre un secolo e rappresenta un patrimonio che va oltre il valore economico. Elkann ha richiamato il ruolo delle quattro generazioni che hanno accompagnato la crescita del club, attraversando momenti difficili e celebrando successi sportivi, ribadendo che la società non è considerata un asset cedibile.

A rafforzare questo messaggio è intervenuta una nota ufficiale di Exor, nella quale il Consiglio di amministrazione ha confermato di non avere alcuna intenzione di vendere quote della Juventus a soggetti terzi, inclusa Tether. La holding ha inoltre ribadito il proprio impegno a supportare il nuovo management del club, con l’obiettivo di ottenere risultati sia sul piano sportivo sia su quello economico e gestionale.

I dettagli dell’offerta di Tether

L’offerta respinta attribuiva alla Juventus una valutazione complessiva di circa 1,1 miliardi di euro. Il prezzo proposto era pari a 2,66 euro per azione, con un premio del 20,74% rispetto al valore di Borsa registrato l’11 dicembre 2025. La proposta prevedeva una tempistica stringente, con scadenza fissata alle ore 18:00 del 22 dicembre, termine oltre il quale l’offerta sarebbe decaduta automaticamente.

L’operazione era stata definita da Tether come interamente finanziata con risorse proprie, senza ricorso al debito. Un elemento che, secondo la società, avrebbe garantito solidità finanziaria e continuità gestionale, evitando le criticità emerse in altri casi di acquisizioni sportive sostenute da leva finanziaria.

L’impegno economico annunciato

A rendere l’iniziativa particolarmente rilevante era anche l’annuncio di un possibile investimento aggiuntivo. Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether, aveva dichiarato pubblicamente che, in caso di esito positivo dell’operazione, la società sarebbe stata pronta a destinare fino a 1 miliardo di euro allo sviluppo del club.

Secondo quanto comunicato, queste risorse avrebbero potuto essere utilizzate sia per il rafforzamento della rosa sia per nuovi progetti commerciali e infrastrutturali. In un contesto in cui i club europei sono sempre più chiamati a migliorare la sostenibilità dei propri bilanci, un apporto di capitale di questa entità avrebbe avuto un impatto significativo sulla capacità competitiva della Juventus.

Con il no ufficiale di Exor, lo scenario di un cambio di controllo della Juventus viene al momento archiviato. La holding ribadisce il proprio ruolo di azionista stabile e di lungo periodo, confermando una strategia di continuità che punta sul rafforzamento del management e sulla valorizzazione del club nel medio-lungo termine.