Nulla di fatto sulla riforma che dovrebbe dare più peso alla Serie A all’interno della Figc. Al tavolo convocato dal presidente federale Gabriele Gravina con le leghe, calciatori e arbitri, non è stato trovato l’accordo per rimodulare il sistema delle rappresentanze negli organi federali. La richiesta del massimo campionato di aver maggior peso elettorale non è stata accolta e Gravina ha proposto di discutere le modifiche dello statuto in Assemblea. La decisione è stata rinviata al prossimo Consiglio federale del 29 luglio.
La riforma della Figc
Al centro delle trattative la riformulazione dei pesi elettorali in Federazione come previsto dell’emendamento Mulé al Dl Sport e Scuola, approvato in commissione alla Camera e atteso in Senato, che stabilisce un maggior potere delle rappresentanze nel calcio sulla base “anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo”.
Nonostante la Serie A contribuisca per la maggior parte dei costi del sistema calcio, insieme alle altre due leghe professionistiche vale il 35% dei voti in Consiglio federale e il 34% in Assemblea (12 la A, 5 la B e 17 la C, un tempo divisa in C1 e C2).
Sulla base dell’emendamento Mulè, i 20 presidenti del massimo campionato chiedono oggi maggior potere: se non dovesse essere concesso, la Serie A sarebbe pronta a impugnare la delibera della Figc appena approvata, con cui sono state confermate le attuali percentuali tra le componenti.
Una volontà annunciata dal presidente della Lega, Lorenzo Casini, alla quale si è accodata anche la Serie B, intenzionata anch’essa, se necessario, a impugnare il documento presso il Tribunale Federale Nazionale.
“Non è un atto ostile ma di difesa tecnica, con la scadenza o lo si faceva o non era più possibile” ha precisato Casini, assicurando che “se le interlocuzioni dovessero essere positive, siamo pronti a ritirarlo”.
La modifica dello Statuto Figc
“Verificate le posizioni di tutti – ha dichiarato il presidente Gabriele Gravina al termine della riunione -, senza nemmeno parlare di richieste e di numeri specifici, sottoporrò al Consiglio Federale, già fissato per lunedì 29 luglio, la possibilità di convocare un’Assemblea per la modifica dello Statuto per favorire, nelle prossime settimane, un’approfondita e auspico fruttuosa riflessione sulle modifiche da attuare”.
Per assecondare la richiesta di aumentare la percentuale delle tre leghe professionistiche almeno al 50%, con una quota maggiore destinata alla Serie A, qualcun’altra delle altre componenti dovrebbe rinunciare a parte del proprio peso elettorale, e al momento è difficile prevedere chi abbia intenzione di farlo.
“Il clima della riunione è sereno. Se ci è stata richiesta una riduzione delle quote elettorali? No” ha dichiarato Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che con il 34% è la rappresentanza con più voti disponibili.
“È l’avvio di un percorso – ha commentato Lorenzo Casini – la Serie A ha confermato quello che aveva già messo in evidenza nell’assemblea scorsa; si va verso l’esigenza di una riforma che veda maggiore autonomia delle leghe dal punto di vista organizzativo, un ordinamento dei campionati e in generale delle componenti”.
“Oltre a uno statuto speciale della Serie A rispetto a quelle che sono le decisioni che riguardano la stessa – ha aggiunto il presidente della Lega – Come conseguenza di tutto questo, si andrà a un riequilibrio dei pesi e anche della rappresentanza degli organi che possa aumentare la quota del professionismo al 50% con un peso della Serie A preponderante. Una Serie A più forte e meglio rappresentata all’interno del sistema federale è un beneficio per tutti“.