Tutti i bonus 2023 per i giovani: dalla casa al lavoro

I contributi destinati quest'anno agli under 36 per far fronte al caro-affitti, ai costi di studio e alle difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Dagli aiuti per far fronte al caro-affitti ai mutui agevolati per la prima casa agli under 36, dal bonus del 60% sullo stipendio dei giovani assunti ai prestiti e gli incentivi allo studio: con il Decreto Lavoro appena entrato in vigore, il Governo Meloni ha previsto per il 2023 una serie di contributi a sostegno della fascia di popolazione più giovane che trova difficoltà di inserimento nel mondo dell’occupazione.

Bonus 2023 per i giovani: le misure per le assunzioni

In Italia i giovani che non studiano e non lavorano sono circa il 23% di coloro con età compresa tra i 15 e i 29 anni. A loro, i cosiddetti ‘Neet’ (Neither in employment nor in education and training) di cui abbiamo parlato qui spiegando chi e quanti sono, è rivolta una delle novità maggiori introdotta dal Dl 48/2023: un bonus diretto a coloro che assumono, tra l’1 giugno e il 31 dicembre del 2023, gli under 30 che non risultino iscritti a nessun corso di studio o di formazione e che non siano registrati al Pon, il Programma operazione nazionale previsto dall’Ue per combattere la disoccupazione giovanile.

Per il reclutamento di personale che rispetta questi requisiti, il Governo riconosce ai datori di lavoro un contributo del 60% della retribuzione mensile lorda in caso di sottoscrizione di contratti a tempo indeterminato, somministrazione o apprendistato professionalizzante o di mestiere. Non rientrano nei rapporti di lavoro che hanno diritto al contributo quelli di lavoro domestico. Il bonus è finanziato per il 2023 con un fondo di 80 milioni di euro (di 51,8 milioni per il 2024) ed è cumulabile con altre agevolazioni.

Tra queste, il Dl Lavoro (qui abbiamo spiegato cosa cambia dal Rdc ai bonus con l’approvazione del provvedimento) prevede una misura a favore anche dei datori di lavoro che assumono beneficiari di Assegno di inclusione, il nuovo strumento contro la povertà che dal primo gennaio 2024 sostituirà il Reddito di cittadinanza (qui avevamo spiegato come funziona l’Assegno di inclusione).

La misura prevede un esonero di 12 mesi del 100% dei contributi previdenziali, per un massimo di 8mila euro, ad eccezione dei premi Inail, per la sottoscrizione di contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o part-time, anche in caso di trasformazione da un precedente contratto a termine nel limite massimo di 24 mesi, e di apprendistato.

In caso di assunzioni a termine il contributo scende al 50% per una soglia annua di 4 mila euro e un periodo pari alla durata del contratto o non superiore a 12 mesi.

Se il percettore di Assegno di inclusione dovesse essere licenziato entro i due anni successivi all’ingresso nel luogo di lavoro, il datore dovrà restituire l’incentivo con l’aggiunta di sanzioni civili, a meno che il licenziamento non avvenga per giustificato motivo.

Anche i beneficiari che avvieranno un’attività autonoma, un’impresa individuale o una società cooperativa entro 12 mesi dalla fruizione dell’assegno, hanno diritto a un bonus dello stesso valore, fino a un massimo di 500 euro mensili per sei mesi.

Bonus 2023 per i giovani: le misure per la casa

Negli ultimi giorni tiene banco il tema del caro-affitti, portato in piazza dagli studenti universitari che vivono nelle più grandi città italiane, da Roma a Milano, dove i canoni sono diventati insostenibili soprattutto per i giovani con i redditi più bassi.

L’anno scorso è stato introdotto un bonus affitti per gli under 31, che consiste in uno sconto dell’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale, oltre la quale la detrazione è pari al 20% del canone di locazione entro il limite massimo di 2 mila euro. Il fondo del 2022 non è stato ancora esaurito e starà al Governo Meloni decidere se rifinanziare il l’agevolazione nei prossimi mesi.

In materia di misure a sostegno dell’abitazione, è in vigore da due anni anche il mutuo agevolato per l’acquisto della prima casa rivolto agli under 36. Lo sconto permette ai giovani sotto questo limite di età di accedere al Fondo di garanzia Consap fino all’80% del valore dell’immobile. La misura è stata prolungata dal Decreto Milleproroghe fino al prossimo 30 giugno. Come ricorda il ‘Corriere della Sera’, questa categoria è esente, inoltre, dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale (e dell’Iva se si tratta di una nuova abitazione) nel caso di acquisto di una prima casa con atto stipulato entro il 31 dicembre 2023.

Bonus 2023 per i giovani: le misure per lo studio

A partire dal 2023, i contributi universitari a sostegno degli studenti saranno aumentati fino a un importo medio di 700 euro, grazie anche ai 500 milioni di finanziamenti previsti nel Pnrr. Per il prossimo anno accademico i limiti massimi Isee e Ispe per l’accesso alle borse di studio, saranno portati rispettivamente a 26.306,25 e 57.187,53 euro.

Agli studenti fuorisede sarà riconosciuta una somma di 6.656,52 euro, per un incremento di +498,78 euro, mentre agli studenti pendolari andrà una borsa di 3.889,99 euro (+291,48), e agli studenti in sede l’ammontare sarà pari a 2.682,77 euro (+201,02).

Inoltre, è stato prorogato il fondo da 93 milioni di euro ‘Studio Sì’ del Pon Ricerca e Innovazione 2014/20, ideato per  garantire un prestito gli studenti fino a 50 mila euro e un massimo di 10mila per ogni anno, senza interessi e garanzie per gli aspiranti universitari del Sud.