La situazione mutui potrebbe cambiare notevolmente nel breve periodo, considerando le conseguenze dell’aumento del costo del denaro deciso dalla Bce (Banca Centrale europea). Proviamo quindi a capire quali potrebbero essere le conseguenze per chi è in procinto di accendere un mutuo e chi sta già pagando le rate pattuite.
Aumentano i mutui a tasso variabile: cosa fare
È stato deciso dalla Bce un innalzamento dei tassi di 25 punti base. Una decisione di certo non improvvisa, anzi attesa, che trascina il tasso depositi al 3.25%, con un netto impatto sugli indici Euribor. In attesa di capire che tipo di incidenza possa avere tutto questo sul necessario freno da porre all’inflazione, è certo come il processo interesserà i mutui a tasso variabile.
In termini pratici, chiunque abbia sottoscritto un mutuo a tasso fisso, che rappresenta la netta maggioranza dei casi, non ha subito effetti. Differente invece il discorso per tutti coloro che hanno optato per un mutuo a tasso variabile, alle prese con un immediato aumento della rata mensile.
Christine Lagarde ha confermato come i rialzi proseguiranno, mentre sul fronte statunitense si è optato per una pausa al momento. I più 25 punti comportano una modifica considerevole. Prendendo in considerazione un mutuo variabile da 100mila euro, la rata mensile salirà del 40% per un accordo ventennale e del 63% per un trentennale.
In attesa di capire cosa accadrà nel 2024 e se si verificherà la prevista fine della stretta monetaria (salvo nuova ondata inflazionistica, ndr), una soluzione immediata all’innalzamento delle rate mensili è la surroga. Chiunque abbia un mutuo variabile superiore al 4% può risparmiare sulla rata con una surroga a tasso fisso. Da capire in tale scenario quale sia l’offerta migliore per sé, a seconda di quanto proposto dalla propria banca, che potrebbe aggirarsi intorno al 3.3/3.5%.
In questo modo si otterrebbe un risparmio immediato, perdendo eventuali vantaggi dati da preventivabili cali nei prossimi anni, passando al tasso fisso e avendo così la certezza di una rata immutabile.
Agevolazioni mutuo: i bonus da conoscere
In un clima del genere, ogni aiuto economico è benvenuto. Chi decide di comprare casa potrà usufruire di alcune agevolazioni, che mutano però a seconda dei casi. Basti pensare al bonus riservato agli under 36, che per tutto il 2023 possono usufruire della garanzia statale. Si può quindi ottenere una copertura finanziaria pari all’80% del capitale ottenuto. Esistono però altri paletti da considerare oltre all’età. Si possono acquistare immobili dal valore non superiore ai 250mila euro e in nessun caso potranno essere abitazioni di lusso.
Ancora in vigore per quest’anno il bonus prima casa, che non vanta limiti d’età. È così possibile ottenere l’Iva al 4% (invece che al 10%, ndr), l’imposta di registro al 2% e imposta ipotecaria e catastale fissa a 50 euro l’una. A ciò si aggiunge il credito d’imposta garantito per chi vende la prima casa e ne acquista un’altra entro 12 mesi. Possono accedervi tutti coloro che non sono proprietari di un’abitazione in Italia. Si richiede inoltre la residenza nel Comune d’acquisto o la promessa di trasferimento entro 18 mesi dall’atto. Importante inoltre non essere titolari di usufrutto, diritto d’uso o abitazione di un altro immobile nello stesso Comune. Si ricorda, inoltre, il divieto di rivendita prima di cinque anni, che potrebbe comportare il decadimento di tutte le agevolazioni ottenute.