Quando ci si trova nella fase esplorativa, tra ricerche online e non, per orientarsi nell’acquisto di un bene, capita sempre più spesso di leggere nei vari annunci di vendita di un determinato bene, la dicitura di: Iva esposta. Probabilmente le prime volte ti sarai chiesto cosa significa, considerando che il termine non è ancora molto in uso in Italia. Eppure si tratta di una specifica utile per il potenziale acquirente, sia che si tratti di un privato cittadino, che di un professionista, per il quale sono previsti dei vantaggi. Scopriamo di più.
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Cosa significa Iva esposta
La dicitura Iva esposta è stata scelta per evidenziare nel modo più pratico ai potenziali compratori che il prezzo del bene che stanno per acquistare è già comprensivo di Iva. Ciò per rendere immediatamente chiaro qual è l’Iva che andrebbero a scaricare e perciò non bisogna calcolarla. Ad esempio: se volete acquistare un’auto usata al costo di 15.000 euro Iva esposta, significa che nel prezzo si ritiene inclusa la relativa aliquota Iva, di conseguenza il costo ammonta a 11.700 euro + 3.300 euro di Iva (per le auto usate è applicata Iva al 22%).
Iva esposta o deducibile per i professionisti
Se siete commercianti, imprenditori, lavoratori autonomi, artigiani, liberi professionisti, la dicitura Iva esposta, rappresenta qualcosa di più. Indica che, nel caso in cui siate dell’idea di acquistare quel determinato oggetto avrete la possibilità di poter scaricare l’Iva ed emettere regolare fattura in cui segnalare sia il prezzo del bene acquistato sia l’importo dell’Iva. Parlando di Iva deducibile ci riferiamo a quando bisogna versare l’Iva all’Agenzia delle Entrate, generata tra la differenza di Iva a debito e Iva a credito.
Come sanno i diretti interessati, ciò riguarda solo chi è titolare di partita Iva. I soggetti passivi Iva devono liquidare e versare l’Iva periodicamente su base mensile o, in alcuni casi, su base trimestrale utilizzando, esclusivamente in via telematica, il Modello F24. Per calcolare l’Iva con periodicità mensile (o trimestrale) il contribuente deve effettuare il calcolo dell’Iva esigibile nel mese (o trimestre).
Essa risulta dalle annotazioni eseguite o da eseguire nei registri attinenti alle fatture emesse o ai corrispettivi delle operazioni imponibili, sottraendo l’Iva derivante dalle annotazioni eseguite nei registri relativi ai beni e ai servizi acquistati, sulla base dei documenti di spesa di cui è in possesso e per i quali il diritto alla detrazione viene praticato nello stesso mese (o trimestre). Per arrivare al risultato finale della liquidazione Iva del periodo sono necessari altri passaggi.
Occorre, cioè, sottrarre l’eventuale credito d’imposta del periodo precedente e sommare l’eventuale debito d’imposta del periodo precedente di importo inferiore a 25,82 euro. Il risultato finale delle operazioni può essere un importo: a debito, da versare all’erario, se pari o superiore a 25,82 euro (in caso contrario si riporta in aumento per il periodo successivo) oppure a credito, da calcolare in detrazione nel periodo successivo.
In sintesi, la dicitura di Iva esposta non concerne qualche regime speciale o agevolato di cui gode un venditore, ma segnala all’acquirente che il prezzo è già comprensivo di Iva e per chi possiede partita Iva e voglia acquistare il bene in questione per la propria attività, potrà scaricare l’importo dell’Iva esposta.