Il Governo sta studiando i tempi e i modi di somministrazione del vaccino anti Covid, con una campagna che partirà appena l’Agenzia europea per i medicinali e l’Agenzia italiana del farmaco approveranno uno dei candidati vaccini. I riflettori sono puntati su quello prodotto da Pfizer e BioNTech e quello prodotto da Moderna, che, stando a quanto dichiarato dai produttori e verificati dalle varie fasi della sperimentazione, ha un’efficacia del 95%.
Tra chi ha intenzione di sottoporsi alla profilassi sorgono domande sulle modalità di inoculazione, i tempi di risposta dell’organisma e i possibili effetti collaterali.
Vaccino anti Covid: necessarie due iniezioni a distanza di un mese
Dopo la prima puntura è necessario attendere 12 giorni per sviluppare una parziale immunità al coronavirus. Dopo altri 21 giorni è necessario sottoporsi a una seconda iniezione del vaccino. La protezione completa, è emerso dai test clinici, arriva al 28esimo giorno.
Considerata la complessità delle modalità di somministrazione, l’idea delle istituzioni, come la Regione Lazio, è quella di affidare le dosi alle strutture ospedaliere. Inoltre sarà necessario includere nella campagna vaccinale dei meccanismi che ricordino alle persone di presentarsi di nuovo nelle Asl e continuare a seguire tutte le norme anti contagio per il mese successivo alla prima iniezione.
Quali sono gli effetti collaterali del vaccino Pfizer: la testimonianza
“L’iniezione, inizialmente, è simile a quella del vaccino per l’influenza. Ho sentito solo un pizzicotto sul braccio”, ha raccontato l’inglese Yasir Batalvi, 24 anni, alla Cnn. Il giovane è tra le prime persone che si sono sottoposte volontariamente al vaccino anti Covid di Pfizer. “Dopo aver lasciato l’ospedale, quella sera, l’indolenzimento ha iniziato a farsi più persistente. Niente di preoccupante, ma non riuscivo ad alzare il braccio sopra la spalla”.
“Gli effetti collaterali sono localizzati. Insomma, si tratta solo del muscolo del braccio. Non interessano altre parti del corpo e in generale ti senti bene“, ha spiegato ancora il volontario, riguardo la prima dose di vaccino, che sfrutta la tecnologia dell’mRna.
“Dopo la seconda dose ho avuto sintomi abbastanza rilevanti. Stavo bene fintanto che mi trovavo in ospedale, ma dopo è stata dura. Ho avuto alcune tacche di febbre, mi sentivo debole e avevo i brividi“. Ma “la mattina successiva stavo già bene”.
Quali sono gli effetti collaterali del vaccino Moderna: la testimonianza
“Mi sono svegliata con un’orribile mal di stomaco e anche mal di testa. Come nelle fasi iniziali di una brutta influenza”, ha raccontato invece Susan Froehlich, che si è sottoposta al vaccino anti Covid di Moderna. Sintomi passati con il naprossene, un comune antinfiammatori non steroideo.
La donna ha raccontato di aver avuto dolori diffusi. “I muscoli, le giunture, le ossa e la mascella mi facevano male. Ma è stato per davvero poco tempo”.
Susan Froehlich, ricontattata dalla Cnn poco tempo dopo la sua testimonianza, ha aggiunto che si sottoporrebbe ancora al vaccino “assolutamente, senza dubbio“, anche se dovesse avere la stessa reazione avversa.
“E se sarà necessario ripeterlo una volta all’anno, potete scommettere che sarò sempre la prima della fila. Abbiamo bisogno che tutti facciano questo vaccino. È molto meglio di contrarre la malattia. Abbiamo avuto molti amici e parenti che hanno preso il coronavirus, e non voglio passare questa malattia”, ha sottolineato.
Nessuna preoccupazione per gli effetti collaterali del vaccino anti Covid
Avere la febbre significa che il sistema immunitario sta funzionando, come ha spiegato l’esperto di vaccini Paul Offit, medico dell’Ospedale Pediatrico di Filadelfia. “Non dovrebbero esserci dubbi sul presentarsi per la seconda dose”.
“Il corpo spiega attraverso quelle reazioni che sta rispondendo bene all’iniezione”, ha sottolineato. “Quando viene inoculato il vaccino, viene indotta una risposta dell’organismo. Alcune persone non sentono neinte, altre sentono dolore al braccio, altre ancora hanno i brividi o sintomi simili a quelli dell’influenza. Infine a una minoranza di persone viene la febbre”.
Come ha aggiunto Anthony Fauci, l’immunologo che dirige negli Stati Uniti l’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, “quasi tutti i sintomi vanno via entro 24 o al massimo 48 ore“. L’esperto ha sottolineato che bisogna essere onesti con i pazienti riguardo gli effetti collaterali del vaccino.
Secondo quanto dichiarato dall’Ows, l’ente che si occuperà della somministrazione del vaccino Pfizer negli Usa, tra il 10% e il 15% degli individui sottoposti al vaccino sperimenta effetti collaterali. “La maggior parte delle persone avrà sintomi molto meno evidenti. Rispetto a un’immunità sicura al 95% dall’infezione da Covid, che può essere mortale o altamente debilitante, pensiamo sia un buon compromesso”.
Effetti collaterali per il vaccino Covid: significa che non è sicuro?
Gli effetti collaterali sperimentati dai volontari non devono essere confusi con problemi di sicurezza riguardo i due principali vaccini, che vengono somministrati solo dopo essere approvati dalle agenzie del farmaco.
I vertici Ows, spiegano che “tanto per il vaccino Moderna quanto quello Pfizer, gli effetti collaterali si presentanto tra il 90% e il 95% delle volte entro i primi due mesi dopo l’iniezione, e questa è un’ottima cosa. Tuttavia non abbiamo esperienze per quanto riguarda il periodo di tempo successivo, di uno o due anni. Impareremo nuove cose strada facendo”.
Nel week-end del 5 dicembre sono iniziate le vaccinazioni anti Covid in Russia, con il vaccino Sputnik V. Da lunedì 7 dicembre in Gran Bretagna sarà invece possibile sottoporsi alla profilassi di Pfizer. Poi sarà la volta del Bahrein.