Cos’è la misteriosa sindrome dell’Avana e perché se ne parla

Colpisce solo alcune persone originarie di Usa e Canada, e dietro sembrerebbero esserci addirittura delle sperimentazioni militari

Pubblicato: 25 Gennaio 2022 09:38

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Si torna a parlare negli Stati Uniti d’America della sindrome dell’Avana, con altri quattro diplomatici colpiti tra le città di Ginevra, in Svizzera, e Parigi, in Francia. Nel corso degli ultimi 5 anni sono stati segnalati circa 200 casi clinici, che rappresentano ancora uno dei più grandi misteri della medicina moderna.

Lo stesso segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha spiegato che sono in corso indagini e studi rigorosi per capire cosa ha colpito davvero gli americani. Si teme infatti che dietro i malori riferiti dai dipendenti di ambasciate e consolati a stelle e strisce ci possano essere attacchi di Paesi nemici.

Cos’è la misteriosa sindrome dell’Avana che colpisce i diplomatici di Usa e Canada

Si è iniziato a parlare per la prima volta di sindrome dell’Avana nel 2017, con la pubblicazione di diverse notizie risalenti anche all’anno prima, di improvvisi malesseri avvertiti dal personale della Cia e dei corpi diplomatici statunitensi e canadesi di stanza nella capitale di Cuba.

Negli anni la sindrome dell’Avana avrebbe colpito un numero impressionante di alti funzionari della Difesa e dell’intelligence di Usa e Canada, senza però colpire le loro famiglie e i loro collaboratori. E per questo sono numerose le teorie nate negli ambienti militari per spiegare il fenomeno.

Cos’è la sindrome dell’Avana, quali sono i sintomi: inizia tutto con un forte ronzio

Il disturbo avverrebbe in due fasi, manifestandosi nella maggior parte dei casi con un forte ronzio o da una leggera pressione sulla testa avvertiti dalla persona colpita. A questo seguirebbero mal di testa, nausea, vertigini, problemi a carico dell’apparato uditivo e della vista.

Nella seconda fase emergerebbero invece sintomi e disturbi a medio e lungo termine, anche di tipo cognitivo e a carico degli organi sensoriali. Alcuni diplomatici hanno iniziato a portare apparecchi acustici dopo gli eventi descritti, altri sono stati dichiarati impossibilitati a lavorare.

Cosa causa la sindrome dell’Avana: armi a microonde, grilli o isteria di massa?

La teoria di cui si parla più spesso in relazione alla sindrome dell’Avana è quella di armi soniche che utilizzano le tecnologie delle radiofrequenze pulsate e delle microonde. L’esposizione a questi stimoli può provocare infatti un quadro sintomatologico molto simile, noto anche come effetto di Frey.

Le armi sarebbero, in base alle varie teorie, di proprietà della Russia, della Cina o addirittura degli stessi Stati Uniti, considerando che tutti e tre i Paesi hanno ammesso di aver fatto sperimentazioni con radiofrequenze pulsate e microonde, ed esiste un precedente storico noto come il segnale di Mosca.

I critici sottolineano però come con le conoscenze attuali risulti ancora impossibile direzionare gli impulsi con la precisione chirurgica di un laser, colpendo selettivamente solo i funzionari statunitensi e canadesi. Non è stata poi trovata nessuna prova che possa confermare questa ipotesi.

Un’altra teoria a cui si è dato ampio credito, ma che non è stata mai confermata e che non giustificherebbe né la selettività della sindrome dell’Avana né perché si manifesti anche in altre città, è quella del verso di un particolare tipo di grillo presente a Cuba, le cui frequenze sono state registrate in diversi studi condotti sull’isola caraibica.

Tra le varie possibili soluzioni al mistero sono state proposte anche quelle di un segnale a ultrasuoni di apparecchiature obsolete dell’esercito cubano, dell’uso di pesticidi, di gruppi di patogeni presenti nell’ambiente e addirittura di un fenomeno di isteria di massa.

Insomma, la sindrome dell’Avana rimane ancora un mistero. Ciò che è certo è che le segnalazioni si moltiplicano, e la scorsa estate ha addirittura causato disagi per il viaggio in Vietnam della vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, tra le 10 donne più potenti del mondo.