Taralli ritirati dai supermercati per rischio allergie, i lotti interessati

Problemi per i taralli presenti al supermercato, il prodotto infatti è a rischio per gli allergici e intolleranti al glutine a causa della possibile presenza di qualche traccia

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il Ministero della Salute ha emanato una nota di richiamo per dei taralli presenti nei supermercati italiani. La nota del 12 luglio, pubblicata sul sito del Ministero giovedì 18 luglio, fa infatti riferimento a un prodotto a marchio Agluten che sarebbe a rischio per tutti i consumatori intolleranti al glutine. Infatti, nonostante siano specificatamente per persone intolleranti, sarebbe presente l’allergene del glutine.

Attenzione ai taralli col glutine

A essere interessati dalla nota di richiamo del Ministero della Salute sono i Taralli Avena a marchio Agluten. Si tratta di un prodotto venuto in confezioni da 100 grammi.

Nello specifico il prodotto viene commercializzato dalla Nove Alpi Srl dal produttore Re Food Srl. Lo stabilimento di produzione è Conversano, in provincia di Bari, in via Van Gogh 25.

Il lotto interessato è il 241730 con data di scadenza 03-03-2025. La confezione riporta tutti gli ingredienti usati, avvertendo però che i “fragranti taralli avena” potrebbero contenere tracce di soia e senape. Un prodotto che, senza olio di palma e ricca fonte di fibre, viene specificatamente indicato “senza glutine”,.

Il motivo del richiamo? La “presenza dell’allergene GLUTINE in prodotto dichiarato “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine””.

Insomma, una svista non di poco conto che potrebbe essere fatale ai consumatori intolleranti. Motivo per il quale nella nota di richiamo l’avvertenza è chiara: “Il prodotto non deve essere consumato da persone affette da CELIACHIA e sensibili all’allergene Glutine, e restituito al punto vendita”.

Problema degli allergeni

Si tratta di un richiamo che spesso viene messo in atto per poter prevenire qualsiasi tipo di problema al consumatore finale, in quanto nel caso specifico mancherebbe l’avvertenza obbligatoria per legge: “Il prodotto non deve essere consumato da soggetti intolleranti al glutine“.

Il Regolamento UE n. 1169/2011, entrato in vigore il 13 dicembre 2014, infatti ha introdotto l’obbligo per produttori ed esercizi commerciali di segnalare, nei cibi, la presenza di sostanze che possono provocare allergie o intolleranze. Si tratta di un documento di legge che si configura come un vero e proprio testo unico in cui si raccolgono tutte le norme e le procedure da seguire per una corretta gestione degli allergeni. Il regolamento presenta anche un elenco dettagliato e ben preciso delle sostanze considerate allergeni.

Si parla di allergeni quando si fa riferimento a 14 sostanze da indicare obbligatoriamente come:

  • Cereali contenenti glutine;
  • Crostacei;
  • Uova;
  • Pesce;
  • Arachidi;
  • Soia;
  • Latte;
  • Frutta a guscio;
  • Sedano;
  • Senape;
  • Semi di sesamo;
  • Anidride solforosa e solfiti;
  • Lupini;
  • Molluschi.

La sicurezza alimentare al primo posto

Come detto, la sicurezza alimentare è messa al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati. Nello specifico questo meccanismo è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato.

In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo, cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.