Negli Stati Uniti si è presentato il primo caso di peste bubbonica degli ultimi 8 anni. Secondo i servizi sanitari locali, la trasmissione potrebbe essere partita dal gatto di proprietà dell’uomo. Il cittadino dell’Oregon sta rispondendo bene alla terapia antibiotica e grazie all’individuazione tempestiva il rischio di diffusione è molto basso.
L’uomo contagiato è il primo da diversi anni nello Stato, ma casi di peste bubbonica in un anno non sono mai pari a zero. Anche se l’ultima epidemia negli Stati Uniti si è verificata nel 1924-1925, la malattia si presenta ogni anno con una media di 10-15 casi, principalmente nelle aree non urbane.
Il caso in Oregon: trasmissione dal gatto all’uomo
Il caso dell’uomo, rimasto anonimo, dell’Oregon infettato dalla peste bubbonica, diversa dalla peste suina, è un esempio da manuale. Infatti la trasmissione della peste all’Homo sapiens avviene quasi esclusivamente attraverso il morso di pulci infette. Meno frequente, ma non improbabile, la zoonosi per via di contatto diretto o per via respiratoria attraverso l’inalazione di particelle infette.
L’uomo statunitense, la cui diagnosi è arrivata fortunatamente in maniera tempestiva, è stato presumibilmente infettato dalle pulci presenti sul gatto domestico. Il dottor Richard Fawcett, ufficiale sanitario della contea di Deschutes, dove risiede l’uomo, ne è tanto certo da prendere misure preventive anche sull’animale di casa.
Cos’è la peste bubbonica
La peste bubbonica, o solo peste, è una malattia infettiva di origine batteria, come lo streptococco. Anche se meno comune rispetto al passato, è tuttora molto diffusa in tutto il mondo, con particolare incidenza nelle regioni meno industrializzate.
La peste viene causata dall’ingresso del bacillo Yersinia Pestis nel corpo. I linfonodi colpiti si gonfiano come dei bubboni (da qui il nome “peste bubbonica”) per contenere la malattia, ma quando viene meno questo sistema, il bacillo inizia a diffondersi in tutto l’organismo. Si va così incontro alla seconda forma della peste, ovvero la peste setticemica. Il quadro clinico peggiora velocemente, con il bacillo trasportato dal flusso sanguigno verso gli organi principali, fino a dar luogo a una sepsi diffusa e che può risultare fatale in breve tempo.
Come avviene il contagio e quali sono i sintomi
La trasmissione della peste bubbonica può avvenire in diversi modi, anche compresenti. Il più diffuso è la puntura di pulci infette, che sviluppa presto bubboni e ingrossamenti delle ghiandole linfatiche. In questa forma molto diffusa, che avviene anche attraverso animali come roditori o domestici come gatti e più raramente cani, la peste non si trasmette da persona a persona.
La peste però si può presentare anche di tipo polmonare, ovvero quando vengono inalate particelle infette direttamente nelle vie respiratorie. La forma polmonare rappresenta una delle più pericolose per la sua capacità di trasmissione. Infine la peste setticemica, che si presenta come complicazione delle due forme precedenti, porta febbre, brividi, dolori addominali e sanguinamenti della pelle e di altri organi.
Qual è la cura
La cura per la peste non esiste. Al momento infatti non è disponibile un vaccino capace di colpire direttamente il batterio, ma è possibile trattare la malattia per ridurre la probabilità di morte. Per questo è essenziale agire rapidamente e trattare con antibiotici i sintomi entro le prime 24 ore dalla loro insorgenza.
L’uomo dell’Oregon, infettato dal proprio gatto, è stato fortunato; infatti la cura è iniziata entro i termini di mortalità e la terapia di antibiotici sta agendo positivamente, come sperato dai sanitari che lo stanno seguendo.