A tutti sarà capitato di aver trovato, almeno una volta, dei farmaci scaduti nella propria abitazione. Potrebbe trattarsi di sciroppo dimenticato nel fondo di un cassetto o di compresse per il mal di testa aperte e ritrovate poi nell’armadietto dei farmaci. Ma come fare per liberarsene in modo corretto? Come tutti sapranno, smaltire i farmaci scaduti correttamente è fondamentale non solo per evitare rischi sanitari ma anche ambientali. Essi, infatti, possono contaminare i mari, i laghi, il suolo e provocare anche danni consistenti ad animali e piante. La morale della favola è semplice: mai gettare farmaci scaduti, siano essi liquidi o solidi, nel lavandino/wc o nella pattumiera. Ecco, dunque, come fare per liberarsi correttamente di tali prodotti.
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Consumo di farmaci in Italia
Gli italiani sono un popolo di grandi consumatori di farmaci e in particolar modo di antibiotici e di antinfiammatori, secondo quanto ha comunicato l’Istituto Superiore di Sanità. Tali medicinali hanno infatti rivoluzionato la qualità della vita in modo significativo. Basti pensare alla penicillina scoperta nel lontano 1928 da Alexander Fleming e che fin da subito ha rappresentato un evento significativo per la lotta alle malattie infettive. Queste ultime, come polmonite e tubercolosi, solo per citarne alcune, nel passato potevano risultare fatali ma poi, grazie all’avvento degli antibiotici, sono diventate trattabili e curabili. Grazie all’impiego di questi nuovi farmaci, c’è stata una drastica riduzione di morti e si sono potute salvare milioni di vite in tutto il mondo. Non sono solo gli antibiotici dei salvavita, anche i vaccini hanno ridotto o debellato in modo significativo malattie infettive mortali come il morbillo, la rosolia e il vaiolo. Ed è la consapevolezza che tali prodotti hanno salvato innumerevoli vite a spingere le persone di tutto il mondo a utilizzarli quotidianamente. Si tratta di una scelta giusta (se autorizzata dal proprio medico) ma è necessario essere consapevoli dei rischi che tali medicine possono apportare all’ambiente se smaltite in modo scorretto.
I farmaci scaduti sono pericolosi e inquinano
L’Aifa ovvero l’Agenzia Italiana per il farmaco, nel suo ultimo rapporto sull’utilizzo dei farmaci in Italia (2022), ha dedicato per la prima volta una parte dedicata all’ambiente. Come si immaginerà, molti dei farmaci scaduti, in particolare quelli non steroidei che sono tra i più utilizzati nel nostro paese, sono altamente dannosi per l’ambiente. Se non vengono smaltiti in modo corretto, infatti, possono causare danni cellulari ai pesci con la conseguenza che essi potrebbero sviluppare problemi di respirazione, riproduzione e crescita, come ha spiegato Elisabetta Poluzzi, docente di farmacologia all’Università di Bologna.
In più, se alcuni medicinali come gli antibiotici vengono smaltiti in acqua, attraverso servizi igienici o il lavandino, possono contribuire, ha spiegato la dottoressa: “allo sviluppo e alla diffusione di resistenze batteriche”. Il grave problema è che quando i batteri diventano resistenti agli antibiotici, i medicinali che prima riuscivano a trattare le infezioni diventano inutili per cui il trattamento di tali malattie risulta più difficile e costoso.
Smaltimento farmaci scaduti: ecco come si fa
I farmaci scaduti non sono rifiuti comuni ma pericolosi per cui non vanno gettati assolutamente negli scarichi e nella pattumiera. La scatola esterna che è di cartone, insieme al foglietto illustrativo, vanno cestinati nella carta mentre il blister (contenente i medicinali) va portato in farmacia. In tale luogo, infatti, si trovano dei cesti dedicati allo smaltimento di tali prodotti. Come detto, essi rientrano infatti tra i rifiuti urbani pericolosi per cui necessitano del trattamento specifico per rifiuti speciali.
Nel caso si abbiano dei flaconi di farmaci, come ad esempio dello sciroppo, esso non va mai svuotato negli scarichi di casa in quanto il rischio è che tale medicinale possa finire nel mare mediante le acque reflue con il rischio di selezionare batteri resistenti. Il nostro paese, come spiegato, è un grande consumatore di farmaci e purtroppo lo smaltimento inappropriato di essi (soprattutto degli antibiotici) sta facendo aumentare la possibilità che via sia contaminazione del terreno e delle falde acquifere con il rischio che si sviluppino ceppi di batteri resistenti ad essi.
Ecco come smaltire in modo corretto tutti i farmaci
Nel caso di farmaci non scaduti, le regole di smaltimento sono pressoché le medesime di quelli scaduti. L’imballaggio esterno che quasi sempre è di carta, insieme al foglietto illustrativo, va gettato nella carta. Le bustine, i blister e i tubi, invece, una volta consumati, vanno cestinati negli appositi contenitori a seconda del materiale in cui essi sono realizzati. Ad esempio, i blister in plastica o in metallo vanno smaltiti nella plastica.
Nel caso in cui nella confezione vi siano tappi, dosatori o cucchiaini, essi vanno gettati in modo separato nella raccolta indifferenziata. E le siringhe dove vanno smaltite? Ebbene, esse non vanno mai gettate nella plastica. Sebbene siano in tale materiale non sono riciclabili. Non vanno cestinate nemmeno nei contenitori per i farmaci scaduti presenti nelle farmacie. È necessario, dopo aver protetto l’ago con l’apposito cappuccio, che vengano depositate nei contenitori per l’indifferenziato. Per quanto concerne le siringhe scadute, invece, di solito vengono cestinate nei rifiuti indifferenziati mentre quelle di insulina nei contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo.
Smaltire in modo corretto i farmaci scaduti è fondamentale
Per preservare l’ambiente e tutelare la salute umana e degli animali, è necessario smaltire correttamente i farmaci scaduti. Quando essi vanno gettati negli scarichi dei lavandini o nei rifiuti domestici, possono contaminare le risorse idriche e compromettere gli ecosistemi acquatici. Così come la plastica, durano infatti nel tempo e possono influenzare in modo negativo la flora e la fauna locali.
Educare i cittadini sull’importanza di smaltire i farmaci scaduti in modo corretto è, ora più che mai, fondamentale per preservare l’ambiente per le generazioni che verranno. Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità contribuendo a mantenere un ambiente sano e sicuro per tutti gli esseri viventi. È necessario, dunque, seguire tali regole per evitare ciò che aveva preannunciato Albert Einstein: “il mondo non sarà distrutto da coloro che fanno il male, ma da coloro che guardano senza fare nulla.”