Isee: a cosa serve, come si calcola e come richiederlo

L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente serve a valutare la situazione economica delle famiglie. Come funziona e come averlo

Pubblicato: 3 Luglio 2020 17:41Aggiornato: 20 Febbraio 2024 15:45

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’Isee è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, cioè un indicatore che serve a valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie.

Isee, cos’è e a cosa serve

Il suo valore deriva dal rapporto tra l’Ise (Indicatore della Situazione Economica) e il numero dei componenti del nucleo familiare, in base a una scala di equivalenza stabilita dalla legge.

L’Inps mette a disposizione delle istruzioni su come compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare, per la richiesta dell’Isee.

La DSU e l’Isee servono a chi fa richiesta di prestazioni sociali agevolate, ovvero di tutte le prestazioni o servizi sociali o assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo familiare del richiedente, ossia basata sulla cosiddetta prova dei mezzi. Tra i servizi per i quali serve l’Isee ci sono ad esempio l’assegno di inclusione o altri tipi di agevolazioni sociali.

Come si calcola

L’Isee consente agli utenti di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità ed è calcolato come rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica (Ise) e il parametro desunto dalla scala di equivalenza di seguito riportata con le maggiorazioni previste.

Numero dei componenti             Parametro
1                                                       1,00
2                                                       1,57
3                                                       2,04
4                                                       2,46
5                                                       2,85

Sono previste maggiorazioni di:

  • 0,35 per ogni ulteriore componente;
  • 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
  • 0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli, 0,35 in caso di quattro figli, 0,5 in caso di almeno 5 figli;
  • 0,2 per nuclei familiari con figli minori, elevata a 0,3 in presenza di almeno un figlio di età inferiore a tre anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati.

La maggiorazione si applica anche in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da un solo genitore non lavoratore e da figli minorenni. Ai soli fini della maggiorazione, fa parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro genitore che abbia riconosciuto i figli, a meno che non ricorrano casi specifici.

Per la determinazione del parametro della scala di equivalenza, il componente del nucleo che sia beneficiario di prestazioni sociosanitarie residenziali a ciclo continuativo o si trovi in convivenza anagrafica e non sia considerato nucleo familiare a sé stante, incrementa la scala di equivalenza calcolata in sua assenza di un valore pari a 1.

Come funziona e come richiederlo

Per richiedere l’Isee è necessario essere in possesso della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che può essere precompilata oppure no: un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.

Per ottenere il calcolo dell’Isee “standard”, valido per la generalità delle prestazioni sociali agevolate, occorre compilare la DSU mini, che contiene i principali dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare.

In casi particolari, in base al tipo di prestazione da richiedere oppure alle particolari caratteristiche del nucleo familiare, occorre fornire informazioni aggiuntive mediante la compilazione della DSU integrale. In altri casi, le informazioni raccolte consentono di calcolare Isee specifici (Isee “socio-sanitario”, Isee “socio-sanitario residenze”, Isee “università”, Isee “minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi”).

La DSU può essere presentata:

  • all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
  • al Comune;
  • a un Centro di Assistenza Fiscale;
  • online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

I dati contenuti nella DSU sono in parte autodichiarati, come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione, e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate, come il reddito complessivo ai fini IRPEF, e dall’INPS, come i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF. Per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.

Il nucleo familiare è quello alla data di presentazione della dichiarazione. I redditi da dichiarare sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU, mentre il patrimonio mobiliare e immobiliare è quello posseduto alla data del 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU.

Nel caso in cui vi sia già un ISEE in corso di validità, è possibile ottenere, presentando la DSU Isee corrente, il calcolo del cosiddetto ISEE corrente riferito a un periodo di tempo ravvicinato alla richiesta della prestazione e in presenza di rilevanti variazioni del reddito ovvero eventi avversi come la perdita del posto di lavoro o l’interruzione dei trattamenti.

Quanto tempo vale e come chiederlo

L’Isee corrente ha validità di sei mesi dal momento della presentazione della DSU Isee, a meno di variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti, in tal caso deve essere aggiornato entro due mesi.

L’INPS calcola l’Isee sulla base delle informazioni autodichiarate, acquisite dall’Agenzia delle Entrate e reperite nei propri archivi.

L’attestazione è disponibile per il dichiarante entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU, mediante:

  • l’accesso al servizio online dedicato;
  • le sedi territoriali competenti;
  • lo stesso ente al quale è stata presentata la dichiarazione, in presenza di specifico mandato conferito dal dichiarante.

L’attestazione può essere richiesta da qualunque componente del nucleo familiare all’INPS, mediante accesso al servizio online dedicato o tramite le sedi territoriali competenti.

In caso di imminente scadenza dei termini per l’accesso a una prestazione sociale agevolata, i componenti del nucleo familiare possono presentare la relativa richiesta accompagnata dalla ricevuta di presentazione della DSU. L’ente erogatore acquisirà successivamente l’attestazione interrogando il sistema informativo Isee o, dove vi siano impedimenti, richiedendola direttamente al dichiarante.