Nelle dinamiche politiche elettorali accade spesso che, una volta concluso il rito delle urne, per il partito risultato vincitore si prospetti un periodo più o meno lungo in cui il consenso popolare continua a crescere. Gli analisti della politica la chiamano “luna di miele“. Un meccanismo che, un po’ in tutto l’Occidente e nelle democrazie liberali, è divenuto tipico delle settimane successive al voto.
In Italia lo conoscono bene Matteo Renzi e Matteo Salvini, che hanno vissuto questa fase di grazia rispettivamente dopo le elezioni europee del 2014 e del 2019. Entrambi, dopo aver conseguito un risultato stupefacente, videro continuare a crescere l’approvazione degli elettori. Cosa che li spinse a peccare di hybris, per dirla alla maniera degli antichi greci. L’ex segretario del Pd si avventurò nell’impresa referendaria e venne poi castigato dai cittadini; il leader del Carroccio addirittura fece saltare il governo gialloverde, chiedendo i pieni poteri dalla spiaggia del Papeete, per poi finire all’opposizione senza averli ottenuti.
Primo sondaggio dopo il voto: Fratelli d’Italia conferma la leadership
Ora, pare assai difficile che la stessa possa capitare a Giorgia Meloni, che dopo il trionfo dello scorso 25 settembre dovrà fare i conti con un quadro economico e sociale di grave difficoltà per milioni di famiglie e migliaia di imprese. Un contesto che non le permetterà di imboccare strade impervie o fare colpi di mano. La tentazione però potrebbe essere forte, soprattutto a giudicare dal primo sondaggio realizzato da quando si è insediata a Palazzo Chigi.
Il consenso per la nuova Presidente del Consiglio continua ad aumentare. A distanza di un mese dal responso delle urne, i risultati dello studio condotto dall’istituto IPSOS per il Corriere della Sera mostrano come la compagine della premier sia saldamente al comando per quanto riguarda le preferenze dell’elettorato. Infatti, rispetto al 26% raccolto alla Camera quattro settimane fa, il partito più forte della maggioranza oggi raccoglierebbe ben 3 punti percentuali in più, assestandosi a quota 29,8%.
Crolla un partito di centrodestra, male anche le opposizioni: i risultati se si votasse oggi
Se si votasse oggi, oltre a Fratelli d’Italia, l’unico schieramento a crescere sarebbe il Movimento 5 stelle. La rimonta inaspettata compiuta da Giuseppe Conte in campagna elettorale ha ridato spolvero ad un partito che veniva dato sotto il 10% prima del voto. Previsione quanto mai errata. Non solo l’ex premier è riuscito a portare i Cinque Stelle oltre il 15% a livello nazionale, ma ora il sondaggio attribuirebbe ai grillini un potenziale elettorale del 16%.
In forte calo il Partito Democratico, che conferma la propria fase involutiva. Il sondaggio fotografa un -0,3 rispetto al 25 settembre, un calo che porterebbe i dem a quota 18,8%. Se da un lato la riprova del trend negativo era attesa dalle parti del Nazzareno, stupisce come anche i due alleati di Meloni nell’Esecutivo vedano crollare il proprio consenso. Se la Lega cerca di limitare i danni (-0,8), fermando la caduta al livello dell’8%, la stessa cosa non si può dire di Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi è quello che registra il risultato peggiore, scendendo di ben 2 punti percentuali rispetto ad un mese fa. Il gruppo del Cavaliere infatti oggi non andrebbe oltre il 6,1%, finendo dietro al Terzo Polo di Carlo Calenda, anch’esso in calo al 7,1% (-0,7).