Alessandra Todde dichiarata decaduta, Consiglio contesta rendicontazione delle spese 

Alessandra Todde è stata dichiarata decaduta dalla carica di presidente della Regione Sardegna. Il Collegio punta il dito su presunte irregolarità nelle spese elettorali

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 4 Gennaio 2025 08:10

Il Collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari ha dichiarato decaduta Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna. I giornali legati al territorio titolano “terremoto in Regione”, ma questo non è un fatto naturale, per così dire.

La decisione arriva in seguito a un lungo lavoro che ha messo al vaglio le spese sostenute durante la campagna elettorale di inizio 2024. Le evidenze hanno portato alla conferma di “inadempienze nella rendicontazione“.

Da qui, il Consiglio regionale ha emesso un’ordinanza di ingiunzione che porterebbe alla decadenza di Todde dalla carica di consigliera regionale e, di conseguenza, anche da quella di presidente della Regione. Il provvedimento non è definitivo e Todde ha già dichiarato che farà ricorso, continuando nel frattempo a svolgere il suo ruolo.

Perché Todde è stata dichiarata “decaduta”?

Facciamo un passo indietro sulla vicenda che ha coinvolto Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna. Alberto Urpi, sindaco di Sanluri e consigliere regionale, ha dichiarato che “il pronunciamento era nell’aria da tempo”. Il collega di Todde fa riferimento alle indagini, iniziate dopo le elezioni regionali, note agli addetti ai lavori ma quasi del tutto non raccontate dai media.

Il lavoro di indagine è stato svolto dal Collegio regionale di garanzia elettorale; questo, dopo un lavoro durato mesi sulle spese sostenute durante la campagna elettorale, ha evidenziato delle inadempienze, ovvero delle mancanze nella rendicontazione. Emerge che la presidente aveva già depositato una memoria per chiarire le eventuali carenze contestate.

Cosa succede ora?

Trovato il problema, il Collegio elettorale ha emesso un’ordinanza di ingiunzione al Consiglio regionale sardo. Sarà questo ora a decidere. La notifica, infatti, è un atto amministrativo, che Todde ha già dichiarato di voler impugnare nelle sedi opportune.

La presidente, infatti, è certa di poter chiarire tutti gli aspetti contestati e sui social scrive di avere “piena fiducia nella magistratura”.

Nel frattempo, l’opposizione chiede di andare a nuove elezioni. Secondo Fausto Piga, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale: “Le elezioni si possono vincere o perdere, ma le regole vanno sempre rispettate”.

Altre voci di FdI e Forza Italia commentano le falle della rendicontazione. Salvatore Deidda (FdI) pretende trasparenza sul caso, mentre Ugo Cappellacci (FI) parla di “dilettanti allo sbaraglio”, anche se ammette di non conoscere i dettagli della decisione.

Dal centrosinistra arriva invece sostegno. Marco Meloni, senatore del Pd, concorda con Alessandra Todde sul proseguire i lavori da presidente, nel rispetto della volontà degli elettori che l’hanno premiata con la loro fiducia lo scorso febbraio.