Ancora poche ore e saranno trascorsi esattamente tre mesi da quel 22 ottobre scorso in cui la premier Giorgia Meloni e tutti i suoi ministri salirono le scale del Quirinale per poi sfilare uno ad uno davanti a Sergio Mattarella. La cerimonia istituzionale del giuramento nelle mani del Capo dello Stato rappresentò l’apice della gloria (almeno dal punto di vista mediatico) di un governo visto come la piena espressione della volontà popolare, dopo anni di esecutivi basati su accordi politici, trattative segrete e compromessi parlamentari.
Eppure, nei successivi 90 giorni di attività, l’Esecutivo di centrodestra ha mostrato di non potersi distanziare più di tanto dall’operato dei predecessori. L’esempio più lampante lo si è avuto in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio: il testo approvato dal Consiglio dei ministri e poi riemerso – non senza parecchie tribolazioni – dal dibattito parlamentare per buona parte ricalca l’indirizzo economico e finanziario impostato e voluto da Mario Draghi, a partire dal massiccio stanziamento di 21 miliardi di euro per contrastare il rincaro delle bollette di luce e gas.
Palazzo Chigi, la scelta di Meloni per alzare la spesa destinata al personale
Ebbene, nelle ultime ore è salito agli onori della cronaca un altro elemento di continuità tra la nuova compagine governativa e quella dell’ex capo della Bce. Stiamo parlando dello stanziamento predisposto dal governo per i fondi degli addetti ai lavori di Palazzo Chigi. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha infatti comunicato che “saliranno le spese per il personale per rafforzare la capacità amministrativa in relazione alla strategicità del Pnrr”.
Ad utilizzare questa formula tanto chiara quanto protocollare non è stato un rappresentante di secondo piano della maggioranza, bensì direttamente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e uomo di estrema fiducia della premier, ossia Antonio Mantovano. Le sue parole sono servite per spiegare alla stampa le intenzioni dell’esecutivo per quanto riguarda il bilancio di previsione del 2023 di Palazzo Chigi.
Ma, nel suo discorso, il rappresentante del governo ha voluto rimarcare come questa non sia una decisione presa per indorare contratti e stipendi dei collaboratori, bensì una “scelta accurata e necessaria“. E ha poi sottolineato come la stessa cosa sia successa “anche nel 2022“: un’ulteriore conferma di come non ci si possa allontanare dalla strada tracciata da Mario Draghi, almeno dal punto di vista dei conti pubblici.
Personale di Palazzo Chigi, a chi andranno i nuovi fondi stanziati dal governo
In effetti, scendendo nei dettagli del provvedimento del governo, si apprende come molte voci di spesa inserite nella nota ufficiale diffusa da Palazzo Chigi vengano destinate ad ambiti che hanno un legame molto stretto con la vita reale dei cittadini. A cominciare dall’aumento dei fondi destinati alla Protezione civile, che in questo modo vede crescere lo stanziamento a lei dedicato di ben 253 milioni di euro nei prossimi dodici mesi.
Proseguendo dalla spesa più importante a quelle minori, troviamo un budget in crescita di 110 milioni di euro per le politiche dello sport, soldi che verranno destinati a quei progetti che più di tutti si sono distinti su due fronti: il coinvolgimento di giovani e persone in difficoltà attraverso le pratiche di attività sportiva e la realizzazione di nuovi impianti più innovativi che vadano a sostituire quelli obsoleti tutt’ora esistenti.