Matteo Salvini è stato iscritto nel registro degli indagati in quello che è stato definito il “processo Open Arms”. Per il vicepremier le ipotesi di reato erano: sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Il 14 settembre scorso è stata chiesta dalla Procura la condanna per “l’intenzionale e consapevole spregio delle regole e del diniego volontario verso la libertà personale di 147 persone”.
Matteo Salvini assolto
Matteo Salvini è stato assolto perché il fatto non sussiste. Il tribunale di Palermo ha deciso di non condannare il leader della Lega, ministro del governo di Giorgia Meloni e vicepremier. Una vicenda divenuta di caratura internazionale, coinvolgendo la nave della ong spagnola Open Arms.
Lo stesso Salvini ha poi contribuito ad aumentare l’eco della sua vicenda giudiziaria oltre i confini italiani. È divenuto rapidamente virale il suo filmato, molto cinematografico, che ha ottenuto anche l’approvazione di Elon Musk.
Secondo l’accusa, ad agosto 2019 avrebbe impedito all’equipaggio dell’imbarcazione di far sbarcare 147 migranti a Lampedusa. Persone soccorse in mare e in condizioni chiaramente precarie. Il tutto in maniera illegittima, sottolineano le carte presentate in aula.
Prima della sentenza, il ministro aveva spiegato d’essere assolutamente orgoglioso di quanto fatto. Per lui erano stati chiesti 6 anni di reclusione ma, dopo una prolungata sessione in camera di consiglio (dalle 11:30 di oggi, venerdì 20 dicembre), l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
Le reazioni alla sentenza
Dopo la sentenza del Tar, che annullava il divieto d’ingresso, Matteo Salvini era obbligato a far sbarcare i 147 migranti in un porto sicuro. Questa la visione dei pm, che hanno sostenuto come il suo rifiuto sia stato “intenzionale e consapevole”, nel totale spregio delle regole. Dopo 24 udienze e ben 45 testimoni, però, i giudici non hanno ritenuto di avallare questa ricostruzione dei fatti.
Salvini ha reagito stringendo i pugni. Un richiamo, voluto o meno, a Donald Trump. Ha abbracciato tutti e poi è stato accolto dalla fidanzata Francesca Verdini, in lacrime. Ha poi dichiarato: “Sono felice. Dopo tre anni ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia. Difendere la Patria non è un reato ma un diritto. Andrò avanti ancora più determinato di prima”. Un concetto espresso rapidamente anche sui social dal suo team.
Si attendono ora le motivazioni dei giudici, mentre Open Arms, come spiegato dal suo fondatore Oscar Camps, valuta l’ipotesi dell’appello (“come speriamo anche la procura”). Tutto dipenderà dalla documentazione che verrà fornita: “Il dispiacere è soprattutto per le persone che, come abbiamo detto dal primo minuto, sono state private della loro libertà”.