Al G7 raggiunto l’accordo su Russia e Ucraina: ecco il piano

Al G7 di Elmau, in Germania, raggiunto un nuovo accordo per contrastare la guerra di Putin all'Ucraina. Draghi insiste sul price cap

Pubblicato: 28 Giugno 2022 11:09

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Uniti, a fianco dell’Ucraina finché sarà necessario. Si è chiuso con questa dichiarazione, forte, il G7 di Elmau, Germania, dove i 7 grandi della Terra si sono riuniti per una due giorni caldissima in cui affrontare le nuove strategie di contrasto alla guerra di Putin.

I 7 si dicono “fermi” nella loro solidarietà all’Ucraina e riaffermano il loro impegno a sostenere il governo e il popolo ucraino nella loro “coraggiosa” difesa della sovranità e dell’integrità territoriale del loro Paese e nella loro lotta per un futuro pacifico, prospero e democratico. Così si legge nel documento ufficiale condiviso a fine lavori.

“Siamo uniti con l’Ucraina, perché se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono. Se l’Ucraina perde, sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace”: questa la posizione del premier Draghi, che insiste anche sul price cap al prezzo del petrolio russo. “Putin – ammonisce – non deve vincere”.

Adesione dell’Ucraina alla Ue

Il G7 accoglie la decisione del Consiglio europeo di concedere lo status di Paese candidato alla Ue all’Ucraina e alla Moldavia e continuerà a fornire supporto finanziario, umanitario, militare e diplomatico: “Staremo con l’Ucraina per tutto il tempo necessario” scrive. Nel farlo, “ci impegniamo a dimostrare responsabilità e solidarietà globali lavorando per affrontare gli impatti internazionali dell’aggressione russa, in particolare sui più vulnerabili”.

Supporto alla guerra dell’Ucraina contro Putin

Continuando a respingere gli attacchi violenti della Russia di Vladimir Putin contro l’Ucraina – “palese violazione del diritto internazionale, in particolare una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite” che minaccia gravemente il sistema internazionale – i 7 condannano anche i tentativi russi di sostituire i funzionari ucraini eletti democraticamente con funzionari illegittimi e ribadisce la richiesta alla Russia di porre fine a questa guerra. Uguale condanna all’uso ingiustificato da parte di Mosca della retorica nucleare.

I Paesi del G7 continueranno a sostenere gli sforzi ucraini per porre fine alla guerra, impegnandosi ad aiutare l’Ucraina a sostenere la propria sovranità e integrità territoriale, a difendersi e a scegliere il proprio futuro. Continueranno quindi anche a fornire a Kiev il materiale, l’addestramento e la logistica, l’intelligence e il supporto economico per costruire le sue forze armate.

Assistenza umanitaria

Altro punto nodale, l’assistenza umanitaria: la guerra della Russia contro l’Ucraina e gli attacchi indiscriminati ai civili e alle infrastrutture civili hanno causato sofferenze umane “incommensurabili” e perdite di vite umane. Assistiamo oggi al più grande sfollamento di civili in Europa dalla Seconda guerra mondiale.

Il G7 ha fornito finora oltre 2,8 miliardi di dollari in assistenza umanitaria nel 2022 e continuerà a supportare le persone colpite dalla guerra, in particolare per proteggere i diritti delle donne e bambini.

Stesso discorso per gli sfollati e i rifugiati, cui continuerà ad essere fornito soccorso nei Paesi ospitanti. In particolare, il sostegno è rivolto al sistema di supporto messo a punto dalla Moldavia. L’obiettivo è fornire corridoi sicuri ai rifugiati, anche snellendo ulteriormente le procedure di immigrazione e i requisiti per i visti e rafforzando gli sforzi per prevenire e rispondere il rischio di tratta di esseri umani tra la popolazione rifugiata, sproporzionatamente fatta di donne e bambini.

In quest’ottica si inserisce anche la richiesta a Putin di rispettare il diritto umanitario internazionale, nonostante lui sia pronto ad utilizzare armi segrete. “Esortiamo la Russia a provvedere immediatamente a un accesso umanitario sicuro, rapido e senza ostacoli e a far funzionare i passaggi sicuri, consentendo la consegna degli aiuti umanitari alle città assediate e ai civili per raggiungere la sicurezza verso una destinazione a loro scelta”. I 7 chiedono anche che la Russia consenta immediatamente il ritorno in sicurezza dei cittadini ucraini portati spesso con la forza in Russia senza il loro consenso.

Crimini di guerra

Altro tema caldissimo riguarda i crimini di guerra. Il G7 condanna gli attacchi in corso contro civili e non combattenti, il sistematico di attacco a infrastrutture critiche, scuole e asili, personale sanitario e strutture, e la violenza sessuale e di genere connessa ai conflitti in Ucraina.

Anche il “deliberato” attacco ai siti culturali ucraini e la distruzione del patrimonio ucraino da parte delle forze russe, con la soppressione della lingua e dei media ucraini nelle aree occupate illegalmente dalla Russia, sono un tentativo di cancellare la storia e l’identità culturale dell’Ucraina e dunque un crimine di guerra.

In questo senso si stanno muovendo la Corte penale internazionale (CPI), la commissione d’inchiesta internazionale indipendente incaricata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) e l’OSCE, nonché le indagini nazionali dell’Ufficio del procuratore generale dell’Ucraina.

Sicurezza alimentare

E l’economia torna ancora una volta al centro del dibattito. E’ fondamentale – esortano i 7 grandi – aumentare la sicurezza alimentare. La Russia ha un'”enorme responsabilità” per le crescenti minacce alla sicurezza alimentare globale a seguito del conflitto.

L’attacco della Russia ha gravemente impedito all’Ucraina di esportare i suoi prodotti agricoli e sta ostacolando la sua capacità di produzione, provocando forti aumenti dei prezzi e aumentando l’insicurezza alimentare globale per milioni di persone, in particolare le persone più vulnerabili, come donne e bambini.

“Chiediamo urgentemente alla Russia di cessare, senza condizioni, i suoi attacchi alle infrastrutture agricole e di trasporto e di consentire il libero passaggio delle spedizioni agricole dai porti ucraini nel Mar Nero“. I Paesi del G7 sono uniti a sostenere l’Ucraina di Zelensky nella produzione ed esportazione di grano, petrolio e altri prodotti agricoli.

Sanzioni

Sul fronte sanzioni, restano saldi sul loro impegno per sanzioni coordinate “senza precedenti, i cui impatti si aggregheranno nel tempo”. I 7 continueranno a intensificare la pressione economica e politica internazionale sul regime di Putin e sui suoi oligarchi in Bielorussia, privando la Russia dei mezzi economici per persistere nella sua guerra, per limitare ulteriormente l’accesso della Russia a input industriali, servizi e tecnologie chiave prodotti dalle economie occidentali, in particolare quelli che supportano la base industriale degli armamenti e il settore tecnologico della Russia.

Obiettivo dichiarato, trovare nuovi modi per isolare la Russia dalla partecipazione al mercato globale e reprimere l’evasione. Anche riducendo i ricavi russi, compreso quello derivante dall’oro. Verranno ridotte ulteriormente le esportazioni russe e la dipendenza dall’energia russa.

Infine, i 7 dichiarano di essere pronti a concedere fino a 29,5 miliardi di dollari di sostegno al bilancio nel 2022 per aiutare l’Ucraina a colmare il suo deficit di finanziamento e continuare a garantire la fornitura di servizi di base al popolo ucraino. Nel complesso, questo sostegno è urgente e si aggiunge al sostegno economico fornito dal 2014 al 2021, che supera i 60 miliardi di dollari.

Sulla stessa linea d’onda per il sostegno finanziario, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e l’International Finance Corporation, il cui contributo ammonta a 3,5 miliardi di dollari.

Ricostruzione e dopoguerra

Infine, la ricostruzione: a fronte della distruzione delle infrastrutture, comprese le infrastrutture sociali e pubbliche di base, le città, l’industria e le strutture agricole in Ucraina, c’è l’urgente necessità di una ricostruzione immediata delle infrastrutture critiche.

Il G7 intende sostenere un piano di ricostruzione internazionale, elaborato e attuato dall’Ucraina in stretto coordinamento con partner e organizzazioni bilaterali e multilaterali a sostegno di una ripresa economica sostenibile, resiliente, inclusiva e verde che rafforzi istituzioni democratiche forti, stato di diritto, e misure anticorruzione.

“Siamo pronti a rafforzare ulteriormente la resilienza dell’Ucraina ampliando la nostra cooperazione in materia di intelligence e condivisione di informazioni, sicurezza delle informazioni e sicurezza marittima“. Massima attenzione anche verso la difesa delle reti informatiche contro gli attacchi hacker e verso la cooperazione nei settori della sicurezza energetica, della sicurezza e della protezione del materiale e delle strutture nucleari, delle questioni ambientali e dell’uso dell’acqua.