Un emendamento al decreto Milleproroghe in conversione e in attesa del passaggio alla Camera dopo l’ok del Senato ha prorogato per tutto il 2023 il Fondo nuove competenze. Lo ha annunciato il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Introdotto durante il periodo pandemico più acuto per contrastare la crisi economica, il Fondo è pubblico ed è cofinanziato da quello Sociale europeo.
Esso permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, rimodulando il loro orario in base al tempo necessario per la formazione sulle grandi trasformazioni in atto nel mondo professionale, in primis quella digitale. Il tutto a parità di stipendio, in quanto le coperture sono proprio a carico del Fondo nuove competenze.
Qui abbiamo spiegato cosa cambia per lo smartworking con il decreto Milleproroghe.
La conferma nel 2023 del Fondo nuove competenze
Come reso noto dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali i contratti collettivi di lavoro sottoscritti sia a livello aziendale che territoriale “potranno prevedere, anche per il 2023, specifiche intese di rimodulazione di parte dell’orario di lavoro al fine di permettere al personale la frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze, in relazione a mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa”.
La spesa legata alle ore formative e ai contributi previdenziali e assistenziali continueranno a restare a carico del Fondo nuove competenze, “nel limite di 230 milioni di euro”. Lo stanziamento delle risorse per tutto il 2023 avviene, come detto, con il decreto Milleproroghe in esame al Senato, al quale viene integrato l’articolo 22-bis, di modifica dell’articolo 88 del cosiddetto decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020).
L’accesso al Fondo può avvenire solo dopo la stipula di una accordo sindacale e mediante l’invio da parte delle aziende interessate della domanda relativa al progetto di formazione sulla piattaforma informatica MyAnpal.
Quali sono le scadenze
Per capire i dettagli dell’estensione nel 2023 del Fondo nuove competenze occorrerà attendere la conversione in legge del Milleproroghe. Solo a quel punto l’emendamento diverrà infatti operativo. Nel frattempo resta possibile accedere alle risorse inviando le domande entro la scadenza prestabilita al 28 febbraio.
Tuttavia è necessario che gli accordi sindacali per i percorsi di formazione siano stati siglati entro il 31 dicembre 2022. Ad oggi potranno avviarsi nel corso dell’anno solo i progetti formativi che sono in grado di rispettare queste due scadenze. La gestione e l’istruttoria delle istanze sarà effettuata da Anpal con il supporto di AnpalServizi e con la collaborazione dell’Inps per tutte le verifiche e le erogazioni finanziarie.
Come funziona il Fondo nuove competenze
Dopo che verrà accettato il finanziamento dei progetti le aziende stesse potranno erogare la formazione ai loro dipendenti, sulla base di quanto previsto dall’accordo sindacale stipulato. Possono erogare i corsi oltre alle imprese anche gli enti accreditati a livello nazionale e regionale e i soggetti privati che per statuto o istituzionalmente svolgono attività formative.
Il contributo massimo complessivo riconoscibile per ciascuna istanza non può eccedere i 10 milioni di euro. I percorsi a carico del Fondo nuove competenze devono avere caratteristiche specifiche. Come precisato da Anpal, deve essere prevista per ciascun lavoratore coinvolto una durata minima di 40 ore di apprendimento e una massima di 200 ore. La prima edizione del Fondo aveva permesso di finanziare 14.000 aziende, con il coinvolgimento di oltre 700mila lavoratori nei vari progetti di formazione.