Il governo Meloni rende più morbidi i controlli per le aziende in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro: dal 2 agosto le pubbliche amministrazioni preposte alla vigilanza saranno chiamate a rispettare i parametri fissati dal D.lgs 103/2024, pubblicato in Gazzetta ufficiale. Controlli meno stringenti verranno messi in atto, soprattutto, per le imprese con certificazioni riconducibili ai criteri Esg (Environmental, social and governance).
Cosa cambia
Il provvedimento è stato emanato in attuazione della legge 118/2022 (Legge sulla concorrenza 2021). Fra i suoi punti cardine, l’impossibilità per l’ispettore pubblico di chiedere documenti già in suo possesso e l’obbligo di avvisare l’impresa 10 giorni prima del controllo. Previste ancora le ispezioni a sorpresa, ma solo nei casi giustificati dall’urgenza o se sussista la concreta esigenza di accessi ispettivi senza preavviso. Viene poi stabilita l’impossibilità di reiterare l’ispezione per i successivi 10 mesi qualora il controllo non avesse evidenziato criticità. Le imprese, infine, verranno esentate dai controlli multipli da parte di enti diversi (ad esempio Inail e Inps), a meno che non si tratti di controlli congiunti e concordati al fine di un’ispezione comune.
Il fattore di rischio
I controlli verranno programmati tenendo conto del “fattore di rischio”. Le imprese avranno la facoltà, concessa dalla normativa, di richiedere e ottenere una certificazione (“Report di basso rischio”) da parte di appositi enti certificatori. Nelle intenzioni del governo tale report, da una parte, alleggerirà il lavoro degli enti ispettivi e dall’altra parte stimolerà le aziende a mettersi in regola al fine di scendere in basso nella graduatoria delle aziende a rischio.
Tra gli elementi che contribuiranno ad attribuire un basso rischio a un’impresa c’è il possesso di almeno una certificazione del sistema di gestione, o di altre certificazioni riconducibili ai principi Esg (Environmental, social and governance). Ma il basso rischio è determinato anche dagli esiti positivi delle ispezioni subite nell’arco degli ultimi 3 anni.
Multe annullate
La sanzione amministrativa fino a un massimo di 5.000 euro viene congelata e poi annullata se l’impresa adempie alle prescrizioni imposte dall’ente di controllo per regolarizzare le inadempienze.
La patente a punti per le imprese edili
Contestualmente alla modifica generale della disciplina in merito alle ispezioni alle imprese, il governo Meloni ha scelto di introdurre una sorta di patente a punti nell’edilizia. Il testo prevede multe e la decurtazione del punteggio in caso di infortuni sul lavoro, a maggior ragione se letali. L’azienda edile che esaurisca i suoi crediti viene sollevata dalla possibilità di continuare a operare. La patente a punti per le imprese edili ha scatenato le proteste dei sindacati.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate
Cambia anche la disciplina dei controlli fiscali, con l’Agenzia delle Entrate che ha adottato un approccio differenziato nei confronti delle imprese, mettendo a punto una strategia che ha come obiettivo quello di premiare le aziende virtuose, concentrando risorse ed energie sui casi più critici di non conformità fiscale.