Che cosa è il microcredito imprenditoriale

Le micro imprese e i lavoratori autonomi possono richiedere dei micro prestiti per pagare corsi di formazione o per finanziare l’acquisto di brevetti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Se per le piccole e medie imprese ottenere un prestito dalle banche è diventato molto complicato, per le micro imprese e i lavoratori autonomi è praticamente impossibili accedere al credito tramite i canali ufficiali. Sempre più MPMI si affidano al microcredito per riuscire a ottenere dei soldi in prestito per far fronte a spese impreviste o a crisi di liquidità. Il microcredito imprenditoriale è uno strumento nato appositamente per finanziare piccole aziende e lavoratori autonomi per sostenere il costo di corsi di formazione, ma anche per pagare lo stipendio ai lavoratori o acquistare brevetti.

Chi gestisce i fondi per il microcredito

Le piccole aziende che vogliono accedere al microcredito hanno diverse possibilità. Il primo ente a scendere in campo per sostenere gli investimenti delle micro aziende è l’Unione Europea e lo fa attraverso i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE), gestiti dalle singole Nazioni o direttamente dalle Regioni, o con i Fondi diretti, gestiti dalla Commissione Europea o da Agenzie collegate. A livello nazionale, invece, le MPMI possono rivolgersi al Fondo di Garanzia per le PMI, che supporta le aziende che non riescono ad avere accesso al credito bancario.

Chi può far richiesta per il microcredito

Il microcredito è rivolto esclusivamente alle imprese che hanno meno di cinque dipendenti, mentre per le Società di persone, SRL semplificate e cooperative il limite sale a dieci. Inoltre, l’azienda non deve avere più di cinque anni. Stesso discorso vale per i liberi professionisti: per poter far richiesta per il microcredito non devono essere iscritti da più di cinque anni negli albi di appartenenza. Infine, ci sono anche dei requisiti economici da rispettare: l’attivo patrimoniale non deve essere superiore ai 300.000 euro, i ricavi lordi non devono superare i 200.000 euro e l’indebitamente con le banche inferiore ai 100.000 euro.

Cosa fare per accedere al microcredito

Se non sia cosa fare per ottenere i prestiti attraverso lo strumento del microcredito imprenditoriale, è possibile chiedere aiuto all’Ente Nazionale per il Microcredito, l’unico che può fornire il giusto sostegno alle MPMI. Tramite l’ente, è possibile conoscere le iniziative nazionali e internazionali e tutti i fondi attivati in favore del microcredito.

Microcredito imprenditoriale, le novità del 2024

Il 2024 ha portato delle novità sul fronte del microcredito imprenditoriale, a partire dal 12 gennaio. Di fatto sono entrate in vigore le modifiche all’articolo 111 del TUB, che sono state introdotte a fine 2021.

La principale novità riguarda l’innalzamento dell’importo massimo erogabile. Questo potrà salire fino a 75mila euro e, nel caso di prestiti destinati a società a responsabilità limitata ordinaria, anche 100mila euro.

Le S.R.L. acquisiscono così la titolarità a divenire soggetti eleggibili al microcredito. Solo per loro sarà possibile fornire, se richieste, garanzie reali. Una novità assoluta, considerando come il microcredito ripudi per definizione le garanzie reali. Lo stesso regolamento infatti parla di deroga alla normale circostanza, secondo la quale i finanziamenti non possono essere assistiti da garanzie reali.

Il Fondo di garanzia per le PMI potrà intervenire per l’80% dell’importo erogato. Ciò per i finanziamenti di importo fino a 50mila euro. Per tutti gli altri importi, invece, l’intervento possibile sarà del 60%.