A partire da gennaio 2026, gli assegni pensionistici aumentano dell’1,4%-1,5%. I dati arrivano dall’ultima proiezione Inps, che si basa sulle rivalutazioni degli assegni pensionistici al tasso di inflazione. Negli scorsi mesi era stato previsto un aumento del +1,7%, poi rivisto al ribasso, con le stime dell’indice dei prezzi al consumo Foi. In ogni caso, l’aumento avverrà in base alle fasce di reddito, secondo l’ormai noto meccanismo a scaglioni.
L’Inps ha già pubblicato le simulazioni degli aumenti in base alle fasce di reddito, dove per gli assegni fino a quattro volte il minimo Inps ci sarà un aumento del 100%, pari a 8,44 euro.
Aumento assegno pensionistico: gli aumenti
A gennaio 2026, come ogni anno, è previsto un aumento delle pensioni in base al meccanismo di rivalutazione sull’inflazione. Nelle precedenti stime, il tasso di inflazione avrebbe portato a un aumento del +1,7%, ma di recente l’Inps ha pubblicato le simulazioni degli aumenti in base alle fasce di reddito su un aumento del +1,4%.
Oltre all’aumento dovuto alla rivalutazione, ricordiamo che con la Legge di Bilancio 2026 sono state confermate novità importanti sulle pensioni, come il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita di tre mesi, suddiviso per un mese all’anno fino al 2028, e l’aumento di 20 euro per le pensioni minime.
Nella simulazione non è inserito il coefficiente di capitalizzazione dei montanti contributivi, che determina la rivalutazione sì, ma dei contributi versati dai lavoratori. Secondo le stime Istat, la rivalutazione sarà del +4%, aumentando gli assegni pensionistici per chi smette di lavorare nel 2026.
Le simulazioni per fasce di reddito
Come funziona il meccanismo a scaglioni forse è ormai noto, ma è bene ricordarlo. Infatti, gli assegni pensionistici aumentano in base alla rivalutazione, ma si applicano in base alla fascia di reddito. Sarà infatti del 100% per gli assegni fino a quattro volte il minimo Inps, del 90% per le persone con importi compresi tra 4 e 5 volte il minimo e del 75% oltre la soglia di cinque volte.
| Lordo mensile 2025 | Lordo mensile 2026 | Aumento |
|---|---|---|
| 603,00 | 611,44 | +8,44 |
| 1000,00 | 1014,00 | +14,00 |
| 1500,00 | 1521,00 | +21,00 |
| 2000,00 | 2028,00 | +28,00 |
| 2500,00 | 2534,88 | +34,88 |
| 3000,00 | 3041,18 | +41,18 |
| 3500,00 | 3546,46 | +46,46 |
| 4000,00 | 4051,71 | +51,71 |
La simulazione per gli assegni pensionistici del 2026 prevede come pensione minima 603,40 euro, con un tasso di aumento sulla base dell’inflazione di +1,40%.
Nel 2025, per le pensioni pari o inferiori ai minimi, è stato riconosciuto un incremento aggiuntivo transitorio del +2,20% che termina proprio a fine anno. Dal 2026 questo aumento aggiuntivo sarà invece dell’1,3%. Quindi il trattamento minimo di base di 603,40 euro, proprio per via dell’incremento aggiuntivo transitorio del 2,2%, è salito a 616,47 euro (+13,27 euro).
Nel 2026, il trattamento minimo con la rivalutazione dell’1,4% passerà a 611,84 euro, con un incremento transitorio dell’1,3% pari a 7,95 euro, arrivando così a 619,79 euro. L’aumento effettivo sarà quindi di appena 3,13 euro.