Dopo una serie di rinvii, è pronta ad arrivare nelle case degli italiani la famigerata busta arancione. Da questa settimana, circa sette milioni di italiani sapranno come sarà la loro pensione: la busta contiene infatti una simulazione dell’importo della pensione futura sulla base di quanto finora versato, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro.
Da metà della prossima settimana, le prime buste (mutuate sul modello svedese, primo Paese a scegliere proprio il colore arancione per questa iniziativa) arriveranno a domicilio, con l’obiettivo di farle pervenire a 7 milioni di lavoratori del privato e 1,5 milioni del pubblico fino ad oggi non ancora in possesso del Pin dell’Inps o dello Spid, la chiave digitale unica per i servizi della P.a.
Cos’è la busta arancione
La busta arancione dell’Inps, chiamata “La Mia Pensione” è una comunicazione fatta per consentire ai lavoratori di avere una stima su due dati fondamentali:
- l’anno in cui andranno in pensione
- il valore dell’assegno pensionistico.
Già dal 2015 esiste “La Mia Pensione” in versione web, accessibile tramite apposite credenziali (PIN o Spid); dal 2016 è poi stata affiancata da una edizione cartacea per coloro che non hanno le credenziali di accesso web.
A chi verrà spedita
Al momento le simulazioni dell’Inps sono basate su un tasso di crescita del Pil nel lungo termine dell’1,5%, ovvero lo stesso indicato nelle stime della Ragioneria Generale dello Stato, e viene ipotizzata una carriera lavorativa senza interruzioni. I primi che riceveranno le buste dell’Inps avranno anche l’invito a dotarsi di Pin o Spid, in modo da poter ritagliarsi su misura il calcolo della propria pensione futura, con gli ulteriori parametri che verranno messi a disposizione dall’istituto, ovvero tassi di crescita del Pil anche inferiori all’1%. L’obiettivo finale è quello di raggiungere 18 milioni di cittadini entro la fine dell’anno.