L’Italia si spacca in due anche per l’erogazione delle pensioni. A pagare le pensioni degli italiani, in termini di contributi versati, è soprattutto il Nord. È quello che emerge dal sesto rapporto del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali.
Contributi più alti al Nord
Al Nord i contributi versati all’Inps sono più alti e ci sono meno assegni di invalidità. Nel Mezzogiorno i contributi versati sono più bassi mentre le pensioni di invalidità sono più frequenti. Per tenere in equilibrio i conti fra contributi versati e assegni da pagare, si finisce per pescare dalle casse pubbliche, andando inevitabilmente a togliere risorse ad altro.
Ogni anno, lo Stato trasferisce in media a ogni abitante del Sud 1.000 euro l’anno, contro i 474 al Nord e i 658 al Centro. Questo perché su 134,8 miliardi di euro incassati nel 2015, quasi due terzi arrivano dalle regioni settentrionali (85,6 miliardi di euro) mentre solo il 16,44% arriva dal Sud Italia (22,1 miliardi di euro). I contributi Inps che arrivano dal Nord “coprono” le pensioni da pagare in misura maggiore rispetto a quanto avviene nel resto del Paese.
Secondo il Rapporto, il Nord versa pro capite 3.086 euro l’anno, il Centro segue con 2.236 euro di contributi per abitante mentre il Sud si ferma a quota 1.063 euro.
Le pensioni di invalidità
Oltre la metà delle prestazioni di invalidità civile (pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento) ha come destinazione il Sud, mentre il Nord si ferma al di sotto del 30%. Ovvero: al Nord c’è una prestazione di invalidità ogni 100 abitanti, al Centro si sale a una ogni 69,7 abitanti, al Sud addirittura una ogni 43.
Disavanzo tra entrate e uscite
Su 42,1 miliardi di euro di disavanzo tra entrate e uscite per le pensioni – si legge ancora nel Rapporto – il Sud ne assorbe circa la metà (21 miliardi di euro) contro il 18,86% del Centro e il 31,25% del Nord. I trasferimenti più rilevanti medi per abitante sono quelli ricevuti dai liguri (1.591 euro annui) e dai piemontesi (1.283 euro l’anno) al Nord, dagli umbri al Centro (1.334 euro) e dai calabresi al Sud (1.350 euro).