Pensioni aumentate dal 2024, ma non ugualmente per tutti: il calendario dei pagamenti

Nel 2024 ci saranno aumenti per quasi tutte le pensioni: ecco i distinguo necessario e il calendario dei pagamenti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pensioni più alte nel 2024, considerando la rivalutazione al rialzo annunciata da tempo. Ciò non avverrà però in maniera uniforme per tutti i beneficiari. Nei prossimi giorni sarà possibile consultare i propri cedolini di gennaio 2024, così da verificare l’effettivo ammontare sul portale dell’Inps.

Una piccola modifica rispetto alla norma, che vuole la chance di effettuare il controllo a partire dal 20 del mese precedente. In questo caso, invece, serviranno alcuni giorni in più, considerando la necessaria rivalutazione.

La rivalutazione delle pensioni

Nel 2024 si registrerà un aumento delle pensioni del 5,4%. Una rivalutazione applicata in misura piena, però, soltanto agli assegni che non superano i 2.272 euro lordi mensili, stando ai dati di dicembre 2023. Ciò vuol dire che otterranno il massimo dell’aumento soltanto coloro che rientrano in un prospetto di massimo quattro volte superiore al trattamento minimo garantito dall’Inps: 567,94 euro.

La maggiorazione diminuisce in maniera regolare, con l’aumento della pensione percepita. Per chi ottiene un assegno tra 4 e 5 volte superiore al minimo (2.840 euro), si parla del 4,6%. Si passa invece al 2,9% tra 5 e 6 volte (3.308 euro), al 2,5% tra 6 e 8 volte (4.544 euro), 2% fino a 10 volte il minimo (5.679 euro). Superata tale soglia, la maggiorazione sarà dell’1,2% (5.680 euro).

Nel 2023 i beneficiari della pensione minima o inferiore, hanno ottenuto un incremento dell’1,5%, straordinario, che è aumentato fino a quota 6,4% nel caso dei soggetti over 75. Per il 2024 ci sarà la rivalutazione, confermata, come spiegato. Nessuna eccezione però per chi ha compiuto almeno 75 anni.

Tutto ciò comporterà una nuova soglia minima pensionistica, pari a 598,60 euro. Chi risulterà sotto tale soglia, avrà diritto a un’integrazione. Ciò vuol dire che la minima potrà aumentare fino a 614,76 euro.

Calendario dei pagamenti

Come detto, tra qualche giorno sarà possibile controllare il proprio cedolino. Per farlo occorrerà autenticarsi al portale Inps, utilizzando le credenziali Spid, Cie o Cns. Basterà seguire le indicazioni dall’area “Tutti i servizi – Cedolino pensione”.

Il primo gennaio è un giorno festivo, il che impedirà l’erogazione. Occorrerà attendere almeno mercoledì 3 gennaio, ovvero il primo giorno bancabile. Un processo che farà slittare anche le erogazioni di sabato 6, previste per lunedì 8.

Chiunque intenda recarsi presso gli uffici postali per il ritiro della pensione prevista, dovrà seguire come al solito la suddivisione per ordine alfabetico. Ci si basa dunque sul cognome del pensionato:

  • mercoledì 3 gennaio: soggetti dalla A alla B;
  • giovedì 4 gennaio: soggetti dalla C alla D;
  • venerdì 5 gennaio: soggetti dalla E alla K;
  • lunedì 8 gennaio: soggetti dalla L alla O;
  • martedì 9 gennaio: soggetti dalla P alla R;
  • mercoledì 10 gennaio: soggetti dalla S alla Z.

Differente invece il discorso per chi ha optato per l’accredito su conto corrente bancario o postale. Non è infatti previsto alcun ordine alfabetico e tutti riceveranno la somma mercoledì 3 gennaio 2024. Considerando la mole di soggetti richiedenti, però, non è garantito al 100% che in tale data tutti avranno la propria quota a disposizione. In alcuni casi occorrerà attendere un po’, ma difficilemente l’accredito bancario richiederà più di un giorno extra, ovvero andrà oltre la soglia di giovedì 4 gennaio 2023.