Pensione integrativa europea contro la crisi Inps, cosa sono Iorp e Pepp

La Commissione europea ha presentato gli interventi per rafforzare le pensioni integrative dell'Ue a sostegno dei sistemi previdenziali pubblici

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Aggiustare una volta per tutte i Piani pensionistici pan europei, per sostenere un sistema previdenziale integrativo comune a tutta l’Ue. La Commissione ha annunciato un nuovo tentativo di rilancio dei “Pepp”, strumenti di pensione complementari ai regimi pubblici concepiti nel 2019, ma da allora adottati da pochissimi Paesi membri.

Un buco nell’acqua a cui Bruxelles vuole porre rimedio presentando delle modifiche alle regole dell’iniziativa, in modo da rendere il prodotto previdenziale integrativo più accessibile, conveniente e allettante per i cittadini europei.

Il rilancio delle pensioni integrative europee

L’obiettivo è stato fissato dalla commissaria europea ai servizi finanziari Maria Luís Albuquerque, annunciando il pacchetto di misure adottato da Bruxelles per rafforzare i “Pepp”, nel solco della strategia della Commissione per l’Unione del risparmio e degli investimenti (SIU).

Tutti dovrebbero poter mantenere un buon tenore di vita durante la pensione. Per questo motivo abbiamo adottato un approccio volto a rafforzare le pensioni integrative, che vanno ad affiancarsi, e non a sostituire, le pensioni pubbliche (…) Esorto tutte le parti interessate (…) a unirsi ai nostri sforzi, poiché un’attuazione efficace a livello nazionale sarà fondamentale per raggiungere questi obiettivi condivisi

Con il rilancio dei piani pensionistici integrativi, l’esecutivo dell’Ue punta a dare una spinta a degli strumenti previdenziali pensati per affiancare e sopperire ai sistemi pubblici, spesso insufficienti per garantire ai cittadini europei standard di vita adeguati, soprattutto per le persone in situazione di disagio economico-sociale e per le donne.

Un intervento su pensioni integrative, sia personali sia professionali, diventato necessario anche di fronte alle mutazioni delle dinamiche demografiche e del mercato del lavoro.

Le modifiche

Sulla base del pacchetto di modifiche presentate dalla Commissione, che dovrà passare l’esame del Parlamento europeo e dal Consiglio, i “Pepp” potranno essere venduti senza consulenza attraverso un’offerta di base.

Secondo le nuove regole, i risparmiatori potranno accedere alle pensioni integrative sul lavoro attraverso un’iscrizione automatica e sottoscrivere piani pensionistici su misura, oltre che adattati ai diversi fornitori.

Tra le nuove misure mirate al rilancio dei prodotti anche l’eliminazione del tetto alle commissioni all’1%. 

Cosa sono i “Pepp”

I Piani pensionistici pan europei sono stati introdotti con il Regolamento Ue 2019/1238, che stabilisce le norme generali per disciplinare l’autorizzazione, le politiche di investimento e la portabilità delle pensioni integrative tra i 27.

I “Pepp” venduti sono al momento poco più di una decina e in particolare in alcuni Stati membri dell’Est Europa e da poco anche a Cipro.

Nonostante, a differenza di altri Paesi, l’Italia abbia recepito le regole europee nel 2022, ancora oggi nessuna banca, compagnia assicurativa o di gestione del risparmio ha messo a disposizione dei clienti questi prodotti previdenziali.

Le modifiche alla direttiva Iorp

Nell’ambito di una rivalutazione delle pensioni integrative agli occhi dei risparmiatori, le modifiche proposte dalla Commissione europea puntano anche al rafforzamento del quadro normativo della direttiva Iorp II, che stabilisce standard comuni nell’Ue sugli enti pensionistici aziendali o professionali.

Questi fondi pensione complementari (Institution for occupational retirement provision) sono stati pensati per raccogliere adesioni da lavoratori di più Paesi dell’Unione europea.

Le nuove regole mirano a una maggiore efficienza degli Iorp, riducendo i costi e permettendo la diversificazione dei portafogli di investimento, anche con azioni, per produrre rendimenti più elevati sui risparmi dei cittadini e aumentare le opportunità di finanziamento delle aziende europee.