La circolare numero 70 dell’Inps riferisce dell’inapplicabilità dei termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e assistenza sociale obbligatorie, fino al 31 dicembre 2025.
Il riferimento va al dovuto alle Amministrazioni alla Gestione dipendenti pubblici e alla Gestione separata, per i periodi contributivi fino al 31 dicembre 2020.
Una proroga nel pagamento dei contributi PA, dalla quale deriva che tutte le PA che entro il 31 dicembre 2025 provvederanno agli obblighi contributivi, anche in modalità rateale, non saranno tenute a corrispondere delle sanzioni.
La proroga per il pagamento dei contributi PA
L’Inps aveva definito inapplicabili, fino al 31 dicembre 2024, i termini di prescrizione dei contributi obbligatori dovuti dalle dalle Pubbliche amministrazioni. Unicamente per i periodi retributivi fino al 31 dicembre 2019. Il riferimento è al messaggio numero 58 del 22 aprile 2024.
Si spiegava inoltre che gli adempimenti entro il fine 2024, anche a rate, avrebbero evitati ai contribuenti eventuali sanzioni. A questa circolare ha fatto seguito Decreto Milleproroghe del Governo (decreto legge n. 202 del 27 dicembre 2024). All’articolo 1, commi 2 e 3, differisce al 31 dicembre 2025 i termini di prescrizione.
Si arriva così alla nuova circolare dell’Inps relativa alla proroga dei pagamenti contributivi della PA.
I soggetti interessati dalla proroga
Questa proroga interessa sia i trattamenti pensionistici che di previdenza, ovvero quelli di fine servizio e di fine rapporto, di cui sono beneficiari i lavoratori dipendenti delle Pubbliche amministrazioni. Viene inoltre specificato che l’intervento riguarda tanto le posizioni relative alla Gestione dipendenti pubblici quanto alla Gestione separata.
Il nuove sistema sanzionatorio
Con la modifica dei termini di prescrizione dei contributi nella PA, mutano anche le regole relative al sistema delle sanzioni. Più nel dettaglio, viene precisato che tutte le Pubbliche amministrazioni che provvederanno entro la data del 31 dicembre 2025 all’adempimento, sia pure questo rateale, degli obblighi contributivi non potranno essere assoggettate al regime sanzionatorio.
L’Inps sottolinea che tale inapplicabilità ha portata generale ed è legata a una sola condizione: l’adempimento degli obblighi entro la nuova data di scadenza del 31 dicembre 2025. In caso di pagamento rateale è necessario che la modalità venga applicata entro il predetto termine, con le rate accordate che potranno scadere anche oltre il 31 dicembre 2025.
Il sistema della rateizzazione è però soggetto a un processo di valutazione. Nel caso in cui la domanda venga presentata regolarmente entro le tempistiche previste, ma rifiutata, non si potrà godere dell’inapplicabilità del regime sanzionatorio. Uno status che resta confermato anche nel caso in cui in seguito dovesse essere accolta una nuova istanza.
In ultimo, viene ricordato che in ognuno dei casi descritti la rateizzazione comporta l’applicazione di interessi così come previsto dalla normativa di riferimento.